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  • Inter, cifre, costi e il prezzo minimo per cedere Eriksen: ecco perché il prestito è l'opzione più 'vantaggiosa'
Inter, cifre, costi e il prezzo minimo per cedere Eriksen: ecco perché il prestito è l'opzione più 'vantaggiosa'

Inter, cifre, costi e il prezzo minimo per cedere Eriksen: ecco perché il prestito è l'opzione più 'vantaggiosa'

  • Emanuele Tramacere
Il calciomercato di gennaio è sempre più vicino e con esso si avvicina anche una possibile via di uscita, o meglio una soluzione, a quello che in casa Inter è ormai a tutti gli effetti un autentico caso: Christian Eriksen. Il centrocampista danese dopo le scelte "punitive" che sono arrivato in seguito alle dichiarazioni fatte in nazionale, ha fallito anche la chance che Conte gli ha concesso da titolare contro il Cagliari e un addio a gennaio, dato il rapporto tutt'altro che ottimo con l'allenatore salentino è ben lontano dall'essere sanato, è sempre più probabile.


COSTI E CIFRE, IL CARTELLINO- Sì, ma a che condizioni? Per capire come Eriksen potrà dire addio a gennaio serve analizzare quello che è stato il suo acquisto e le cifre e i costi che l'Inter ha sostenuto e sta sostenendo a bilancio. Nonostante fosse in scadenza di contratto con il Tottenham, l'Inter lo scorso 28 gennaio 2020 ne ha ufficializzato l'acquisto per ​27,567 milioni di euro e firmando un contratto fino al 30 giugno 2024. Al 31 dicembre 2020 il costo del cartellino di Eriksen sarà ammortato per circa 5,2 milioni e quindi, per non fare minusvalenza servirà un addio a cifre che partano da non meno di 22 milioni di euro. 

COSTI E CIFRE, L'INGAGGIO - Oltre al discorso cartellino, va considerato anche quello che è l'ingaggio al netto e al lordo che Eriksen percepisce a Milano. La società nerazzurra paga al giocatore 7,5 milioni di euro netti all'anno più bonus, ma al momento dell'acquisto l'ad Beppe Marotta ha scelto di sfruttare le agevolazioni dell'ormai celebre "Decreto Crescita" che prevede il dimezzamento della tassazione sul lordo dello stipendio, a patto che il giocatore rimanga in Italia con la propria residenza fiscale per almeno 2 anni. Se Eriksen dicesse addio a titolo definitivo a gennaio e non mantenesse la residenza fiscale nel nostro paese il giocatore (fiscalmente) e quindi l'Inter (all'atto pratico) dovrebbero ridare allo stato anche i circa 4 milioni di euro risparmiati finora.

IL PRESTITO È L'OPZIONE PIU' 'VANTAGGIOSA'
- Sostanzialmente, per cederlo a titolo definitivo, l'Inter dovrebbe trovare un club disposto a versare oggi non meno di 26 milioni di euro, e tutto soltanto per non andare in negativo. Una soluzione potrebbe quindi essere quella di uno scambio con un altro club che ipervaluti il cartellino del danese in cambio di una valutazione altrettanto importante di un giocatore utile al club nerazzurro. In alternativa l'ipotesi più vantaggiosa potrebbe essere rappresentata da quello che, almeno finora, l'Inter ha sempre negato per il giocatore: un prestito. Con l'addio temporaneo, infatti, l'Inter risparmierebbe l'esborso per lo stipendio, che sarebbe pagato da un altro club, ma Eriksen potrebbe mantenere comunque la residenza fiscale in Italia e quindi i benefici del Decreto Crescita. Inoltre mantenendone la proprietà davanti alla società nerazzurra si aprirebbero due strade: la prima porterebbe alla possibile rivalutazione del suo cartellino al fine di una cessione più remunerativa nel corso della prossima estate quando la situazione economica potrebbe essere migliore; l'altra al reinserimento in rosa e non è detto che, a giugno, la pace armata fra Antonio Conte e la società non possa portare un nuovo allenatore in panchina e, di conseguenza, una nuova chance per Eriksen in nerazzurro.

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