
Juve, Allegri difende Vlahovic. Ma non c’è tempo per Dusan: deve fare subito la differenza. Pure in Champions
LA PRIMA - Le prime volte di Vlahovic sono scivolate via alla grande, basti pensare al debutto in bianconero contro l’Udinese quando gli son serviti solo 13 minuti per lasciare il segno. Ora ne arriva una ben più importante e probante, quella sul campo del Villarreal, la sua prima volta in Champions. Appuntamento che non può fallire anche guardando all’assenza di tutti quei leader tecnici ed emotivi in ogni reparto, da Paulo Dybala a Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. È una Juve che cambia e deve farsi trovare comunque pronta, specialmente in quello che a questo punto e per vari motivi è già tra i più rappresentativi. Non ha paura Vlahovic, sembra programmato in laboratorio come un robot per vincere e fare gol, non possono essere un paio di prestazioni opache o una condizione rivedibile a cambiare giudizio su di lui. Però deve lanciare un segnale forte e chiaro, alla Juve tutto è ingigantito, passare da eroe a errore sembra un attimo, fa parte del gioco. Poi chi è stato acquistato, subito, per fare la differenza può fare una sola cosa per mettere a tacere voci, vocine e vocioni: la differenza. Quindi tocca a Vlahovic, fare gol e trascinare la Juve verso la vittoria. Anche in Champions, soprattutto in Champions. Pure se per lui sarà la prima volta.