Juve, Sarri il 'comunicatore': quando le colpe diventano alibi. E sul numero dei rigori contro non dice la verità
Nicola Balice
Doveva portare una rivoluzione spettacolare per quel che riguarda il gioco, fin qui non c'è riuscito. C'è uno scudetto che resta a portata di mano, bastano tre punti contro Sampdoria, Roma e Cagliari per dire. Ma la differenza su tutti i giudizi la farà la Champions, non può essere altrimenti. O meglio, sui giudizi da campo legati a Maurizio Sarri. Perché per il resto non è necessario essere un filologo per capire come il tecnico bianconero sia ancora piuttosto fuori contesto in una Juve che punta al tetto del mondo anche o soprattutto in termini di immagine e marchio. Per capire come un allenatore di un top club mondiale dovrebbe avere un differente senso comunicativo. Perché, tra un dito sul naso e una grattatina scaramantica sulle parti basse, tra una parolaccia e una smorfia, ci sono anche tutta una serie di giudizi suoi sulle prestazioni della Juve che ballano sul filo del rasoio. E nemmeno i conti sui rigori subiti rispecchiano la realtà. SCOPRI TUTTO SU ILBIANCONERO.COM