
Juventus, per la Champions è ancora tutto nelle tue mani. Calendario ok, ma bonus finiti
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IL TONFO - La classifica è cortissima. Bologna a 60, Juventus e Lazio a 59, Roma a 57. È chiaro: tutto può ancora cambiare. Ma è altrettanto chiaro che la Juve non può più permettersi il minimo calo, non più adesso. Perché a differenza delle scorse settimane, in cui sembrava aver ritrovato spirito e cattiveria sotto la guida di Tudor, la squadra è apparsa improvvisamente svuotata. Il Parma ha fatto ciò che tante altre hanno fatto quest’anno contro i bianconeri: sfruttare le palle alte, fare la guerra sulle seconde, portare a casa il massimo con il minimo. E la Juve? Ha provato a costruire, ma senza mai dare la sensazione di poterla davvero ribaltare.
ZERO MARGINI - Adesso non si può più sbagliare. L’ultimo tratto di campionato mette subito un bivio: c’è il Monza, in caduta libera verso la retrocessione, e serve una reazione netta. Una vittoria che non sia solo una questione di punti, ma anche di atteggiamento, di fame, di messaggi chiari da mandare a chi sta davanti o appena dietro. Poi si entrerà nella zona calda. Il 4 maggio a Bologna ci sarà lo scontro diretto più pesante dell’anno: un faccia a faccia tra due idee di calcio, due stati d’animo e due obiettivi che si sono rincorsi per mesi. Una settimana dopo, all’Olimpico, altra prova di maturità contro la Lazio, che con Baroni ha ottenuto risultati, entusiasmo e solidità.
CONFRONTO - La Juventus sa che questi due incroci saranno molto più di semplici partite: definiranno il confine tra successo e fallimento. Ma il percorso non finisce lì. Le ultime due giornate, contro Udinese e Venezia, offrono l’occasione per chiudere in bellezza, sempre che ci si arrivi con la testa giusta e con un bottino adeguato. Il calendario della Juve è sulla carta meno complicato rispetto alle concorrenti. Il Bologna, ad esempio, dopo lo scontro diretto con i bianconeri dovrà affrontare Milan, Fiorentina e Genoa: tutte squadre vive, con obiettivi chiari e motivazioni alte (Grifone a parte). La Lazio, invece, dovrà vedersela con Parma, Empoli, la stessa Juventus, l’Inter a San Siro e il Lecce all’Olimpico. Tra Champions e salvezza, anche per loro, un cammino insidioso. E la Roma? Ha davanti un Everest: Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino. Cinque match durissimi, in cui servirà un’impresa.
PROGETTO - Ma se c’è una cosa che la classifica non dice, è che in questo momento la Juventus si gioca qualcosa in più rispetto alle altre. Non solo il quarto posto. Non solo l’accesso alla prossima Champions League, fondamentale per progettare il futuro. Ma anche la credibilità ritrovata a fatica dopo mesi di alti e bassi, e che adesso rischia di svanire proprio nel momento in cui servirebbe consolidarla. Ecco perché non c’è spazio per calcoli, né per attese. O la Juve torna subito quella vista a tratti con Tudor, oppure sarà il rimpianto a chiudere questa stagione. La Champions è ancora lì, a portata. Ma va strappata con rabbia. E con lucidità.
