Calciomercato.com

  • Olanda, la crisi che non ti aspetti

    Olanda, la crisi che non ti aspetti

    • Marco Demicheli
    L'Olanda è in crisi. La semifinale raggiunta ai Mondiali dell'anno scorso, e il 2-0 alla Spagna nell'amichevole di martedì potrebbero far pensare diversamente, ma la situazione degli Oranje è tutt'altro che positiva. Il problema è soprattutto il cambio di mentalità, avvertito e denunciato anche dal grande padre del calcio olandese: Johan Cruijff. Il totaalvoetball, il calcio totale del magico gruppo del '74, non c'è più, ma neanche una squadra che punti sulla costruzione del proprio gioco. La parola d'ordine, da qualche anno a questa parte, è ripartenza, e il 5-3-2 utilizzato da Louis van Gaal in Brasile ne è la dimostrazione.

    SENZA GIOCO - "Il risultato è stato perfetto, il modo in cui ci si è arrivati tutt'altro", ha dichiarato Cruijff al Daily Mail, commentando il cammino della nazionale agli ultimi Mondiali. "Era un gioco finalizzato alla sopravvivenza, non il calcio che piace vedere a me. Se hai il pallone, sei in grado di decidere quello che succederà. L'Olanda è una squadra che non fa passaggi".  

    QUESTIONE DI LEADERSHIP - A Guus Hiddink, ct da luglio, mancano punti di riferimento, a partire dal portiere: l'erede di van der Sar non è ancora stato trovato. Si è puntato prima su Stekelenburg, poi su Cillessen. La sostituzione con Krul contro la Costa Rica, per i rigori nei quarti di finale della Coppa del Mondo, dimostra però come il portiere dell'Ajax non convinca a fondo. In difesa manca un leader, quello che i tifosi olandesi sperano possa diventare il laziale Stefan de Vrij, ma i veri problemi cominciano dal centrocampo. Ritiratosi Mark van Bommel, e con Nigel de Jong che va per i 31 anni, non c'è un uomo d'ordine sulla linea mediana, che sia in grado di dare quell'equilibrio necessario ad una squadra con tanti fantasisti ed esterni offensivi. Sneijder, Kuyt, Robben e van Persie, gli uomini in più degli ultimi anni, stanno invecchiando, e alle loro spalle non c'è nessuno in grado di sostituirli, in campo come nello spogliatoio. Ibrahim Afellay, eterna promessa mai sbocciata, negli ultimi impegni è stato schierato titolare, senza impressionare. Davanti, il Cacciatore Huntelaar e Bas Dost, che ha appena debuttato, non garantiscono la stessa qualità dei predecessori.

    RIMPIANTI E SPERANZE - E alle spalle della nazionale maggiore, non c'è molto di cui gioire, anche se ci sono alcuni talenti molto interessanti (come
    Daley Sinkgraven, classe 1995 dell'Ajax). L'Under 21 non parteciperà all'Europeo di categoria che si giocherà a giugno in Repubblica Ceca, dopo essere stata sconfitta dal Portogallo nello spareggio decisivo. Va meglio all'Under 19, che ospiterà la fase elite del proprio girone per l'Europeo, con la squadra che ha raggiunto la finale under 17 lo scorso anno, e punta a un ruolo da protagonista. 

    Altre Notizie