
Palermo-Juve, Sorrentino: 'Se mi fa gol do una sberla a Dybala'
Un altro paio di volte la sua strada incrociò quella della Juve, ma era scritto che non sarebbe più tornato. "Una prima volta fu quando dovevano scegliere un secondo e in ballo eravamo io e Storari, alla fine però il Chievo non mi lasciò partire. E la seconda un anno e mezzo fa quando sembrava che Storari fosse in procinto di passare al Sassuolo, poi l’operazione sfumò".
Rammaricato?
"Andando alla Juve mi sarei avvicinato alle mie figlie che vivono a Torino, ma a Palermo sto assaporando la mia seconda giovinezza. Quindi meglio così".
Un anno e mezzo fa si diceva che fosse stato lo stesso Buffon a indicare il suo nome: una bella soddisfazione, no? "Certo, ricordo che Gigi dopo un Juventus-Chievo finita 1-1 (gol di De Ceglie e Dramè, ndr ) e in cui io ero risultato il migliore in campo venne a farmi i complimenti".
L’ultima sfida a Palermo, l’anno scorso, finì 1-0 per i bianconeri.
"Fu una gara molto tattica, nessuna occasione importante, insomma poteva risolverla giusto un colpo da campione e ci pensò Morata".
E stavolta da chi dovrà guardarsi?
"Beh, dovremo stare attenti soprattutto a un vecchio amico, Paulino Dybala".
Pur giocando meno, l’argentino ha già segnato gli stessi gol, 6, che aveva realizzato l’anno scorso di questi tempi in rosanero.
E se le farà gol?
"A fine partita gli mollerò una sberla (ride, ndr ). Comunque non è la Juventus di inizio stagione, l’abbiamo visto anche in Champions League. Pure il Palermo però è messo bene. E’ una gara da tripla".
Era proprio necessario mandare via Iachini?
"Rimango legato al vecchio allenatore, e se sono ancora qui è merito suo. E’ lui che mi ha voluto trattenere a tutti i costi a Palermo, e mi ha promosso titolare e capitano. Ma ormai quello è il passato e per rispetto di Ballardini dobbiamo voltar pagina".
E lei, volterà pagina o chiuderà la carriera in rosanero?
"Lunedì incontrerò per la prima volta i dirigenti del Palermo e affronteremo il tema del rinnovo. Spero di prolungare, la mia unica priorità è il Palermo, ma chiarirò subito che non sono pronto a fare da chioccia a chicchessia, voglio dimostrare che di Sorrentino ci si può ancora fidare. Mi piacerebbe chiudere qui la carriera, a 40 anni in Serie A. Poi non farò l’allenatore, semmai il dirigente".
