Pianificare, gestire, programmare. La stagione del Parma può davvero cominciare. Ora che le maglie del cenenario sono state presentate in grande stile, nella suggestiva cornice del Teatro Regio, c'è proprio tutto per chinare la testa e mettersi a lavoro. Un lavoro che inevitabilmente passa dal mercato, quello che dovrà gestire Pietro Leonardi a caccia della cosiddetta occasione.

Pianificare, gestire, programmare. Parole messe lì, in primo piano da una squadra che ha mostrato subito le idee chiare, partendo, o per meglio dire, ripartendo da Donadoni, gran professionista e uomo serio, di parola, che ha smussato gli angoli spigolosi del vociare che si era fatto insistente sul suo conto e, con un comunicato, ha ribadito, qualora ce ne fosse il bisogno, di voler rimanere dov'è, con buona pace delle pretendenti (ammesso che ci siano state per davvero).

Lo ha fatto per rispetto dei tifosi, per il club e perché considera Parma una piazza di assoluto livello. E pare che sia convinto di quello che dice. Ora bisognerà convincere i tifosi, l'atra faccia della medaglia della passione. Una passione centenaria ricalcata nelle 'armature' dei crociati per una società che ha saputo rappresentare i suoi colori anche in giro per l'Europa. Altri tempi, altro calcio, diverso da quello di oggi, spietato, soprattutto per le squadre di provincia.

Se vuoi vivere devi vendere e cercare di fare tutto in casa. Un ragionamento che non vale solo nel calcio, purtroppo. Una sussistenza fatta di stenti e sacrifici, da fare quasi per forza. Un sacrificio che ha nome e cognome, Ishak Belfodil. Probabilmente sarà lui la chiave per aprire il mercato del Parma, per mollare gli ormeggi e salpare alla ricerca di 'altri Sansone', per usare una frase di Leonardi, per far sognare i tifosi nell'anno del centenario e per festeggiare al meglio il secolo di storia. E ora che ci sono pure le maglie, non resta resta che pianificare, gestire, programmare.