
Sampdoria, situazione Niang: confronto con Mancini post Juve Stabia, pochissimi allenamenti sul campo
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Nel post-partita, lo spogliatoio è stato teatro di un confronto acceso tra Niang e il direttore sportivo Andrea Mancini. Toni alti, clima teso. Subito dopo, l’attaccante franco-senegalese ha chiesto qualche giorno di permesso per tornare in Francia e riflettere. Mancini e il presidente Matteo Manfredi hanno concesso il nulla osta. In quelle ore sono rimbalzate voci su una possibile risoluzione anticipata del contratto, ma si sono rivelate infondate. Niang è tornato regolarmente a Bogliasco il 16 maggio, partecipando al primo allenamento della settimana.
Nel frattempo, le tensioni si sono spostate fuori dal campo. Due giorni dopo la retrocessione, sotto l’abitazione di Niang e del compagno Ronaldo Vieira, alcuni tifosi hanno lanciato fumogeni e intonato cori pesanti, espressione di un malcontento diffuso. Il clima attorno all’attaccante si è fatto rovente, alimentato anche da dietrologie e ricostruzioni non confermate. Si è parlato molto del rapporto tra Niang e l’ex direttore sportivo Pietro Accardi, uomo chiave nel suo arrivo a Genova. È stato Accardi a convincerlo a vestire la maglia blucerchiata, tagliandosi persino parte dello stipendio per chiudere l’operazione. Da quando Accardi è stato sollevato dall’incarico, il rendimento di Niang è calato, secondo alcuni in modo evidente. Eppure, i tecnici Evani e Lombardo gli hanno dato fiducia: quattro volte titolare nelle ultime sei partite, altre due da subentrato.
Nonostante questo, la situazione attuale lascia dubbi. La sua presenza a Bogliasco è stata discontinua: negli ultimi venti giorni si è visto poco al campo di allenamento del Mugnaini, senza mai aggregarsi pienamente al gruppo. Anche ieri mattina ha dato forfait, ufficialmente per un sintomo influenzale. Eppure, fino a poche settimane fa, Niang era considerato un punto di riferimento. Il presidente Manfredi, l’ex ds Accardi, l’attuale ds Mancini e i tecnici in panchina lo hanno sempre indicato come uno dei leader dello spogliatoio. In campo ha spesso spronato i compagni e incitato la curva, ricevendo applausi anche nei momenti più difficili. Ma dopo la retrocessione, tutto è cambiato. Da figura carismatica a capro espiatorio nel giro di pochi giorni. Ora la Sampdoria spera di recuperarlo per i playout. Lui viene descritto da Il Secolo XIX come concentrato sull’obiettivo, consapevole che serve un segnale forte per riscattare una stagione che, fin qui, è stata un fallimento. Il futuro si deciderà solo a fine campionato, ma una cosa è certa: per Niang, il tempo delle parole è finito. Ora servono i fatti.

Commenti
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Con la Juve Stabia la Samp NON ha perso (ha pareggiato 0a0 )....Ma chi è che scrive gli articoli !