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  • Sassuolomania: a Roma due facce e un paradosso. Ma è o non è un buon punto?

    Sassuolomania: a Roma due facce e un paradosso. Ma è o non è un buon punto?

    • Luca Bedogni
    Fermi tutti: un pareggio del Sassuolo a Roma (0-0) non fa più notizia? Non dico di tirar fuori trombe e trombette, però...
     
     Certamente, vi capisco. Avete ancora in testa il secondo tempo di oggi. Quella cosa strana e paradossale che è stato il secondo tempo di oggi, in cui la Roma, rimasta in dieci uomini dopo il rosso a Pedro, è riuscita a essere più pericolosa dei neroverdi forti della superiorità numerica. Misteri del calcio: il Sassuolo che non fa valere la superiorità numerica. È quasi un controsenso, eppure è successo. Perché evidentemente succede, e bisogna rifletterci sopra. Nessuno, credo, se l’aspettava all’intervallo. Anzi, c’era euforia.
     
    Ma il piano cominciava a essere fin troppo inclinato: Maresca aveva espulso addirittura Fonseca. A proposito, quant’era elegante il tecnico portoghese con quel baschetto nero e la cravatta nera sotto il giaccone nero? Un vero peccato vedergli perdere le staffe per un gol giustamente annullato (il fallo su Locatelli è netto). Probabilmente però era lì a protestare per una somma di episodi, non tanto e non solo per il gol invalidato (il rosso a Pedro per doppia ammonizione non gli è proprio andato giù, e forse aveva anche ragione vista la natura del primo cartellino). Se cito questo siparietto avvenuto a fine primo tempo tra lui (elegantissimo) e l’austero Maresca, è perché in un qualche modo misterioso tutto ciò ha inciso sulla partita. Per sua stessa ammissione, De Zerbi ha tolto Maxime Lopez (ammonito) perché allarmato dal clima di proteste giallorosse che stava montando in campo. Una sottile forma di prudenza, la potremmo definire, assolutamente comprensibile e condivisibile. Magari Lopez non sarebbe stato espulso, ma magari sì con un terreno del genere, su cui il pallone scappava, schizzava, scivolava via o si fermava a seconda delle pozzanghere. Era piovuto forte prima del match. Fattore importante che ha condizionato il gioco di entrambe le squadre, rendendolo ora più lento a causa dell’elevato grado di apprensione da parte di tutti ora più imprevedibile, poiché giocatori anche molto tecnici non erano mai in completo controllo. Boga ad esempio è stato completamente neutralizzato. Dal campo più che da Karsdorp. Non credo abbia fatto una giocata giusta nel primo tempo, forse proprio perché il suo stile di gioco, i suoi tocchettini in conduzione, richiedono ben altre superfici. Non lo so, provo a giustificarlo.
     
    Fatto sta che, insomma, per tutta una serie di validi motivi De Zerbi ha tolto Lopez all’intervallo, ed è entrato Raspadori. Il che, tuttavia, ha paradossalmente rotto un buon giocattolo, ossia il Sassuolo carino del primo tempo. Anche più che carino, a essere onesti, considerando l’assenza di Caputo, questa Roma, il Boga annacquato, e l’idea emergenziale (che sposo in pieno in questi casi) di Djuricic falso nove. Il serbo infatti si stava muovendo bene là davanti, coi tempi giusti e il tocco giusto, malgrado qualche errorino non da lui. Poi c’era Obiang in mediana, che per me si è comportato come si deve almeno fino al fallaccio da rosso nel finale (per nostra fortuna è stato graziato da Maresca con un semplice giallo). Era questa scelta di Obiang accanto a Locatelli, appunto, che faceva di Lopez un trequartista. Avevamo il giusto mix di tecnica e fisicità lungo l’asse centrale del campo. Ayhan invece, la terza novità della formazione iniziale (dopo il brutto 3-0 con l’Inter), ha fatto un po’ più fatica. D’altra parte il suo compito era molto difficile: tenere Spinazzola in questo periodo è dura per tutti. In ogni caso si conferma talismano per la difesa neroverde. 
     
    Ebbene, l’ingresso di Raspadori che secondo i piani di De Zerbi e nelle speranze di tutti noi doveva rendere ancora più offensivo il Sassuolo contro la Roma in dieci (il colpo di grazia) ha sortito invece uno strano effetto collaterale. Djuricic, tornato sulla trequarti, si è perso (non è al massimo ancora), ma soprattutto la squadra in generale è sembrata improvvisamente più fragile ed esposta alle ripartenze belle e micidiali del 5-3-1 riadattato di Fonseca. La Roma ha giocato meglio nella ripresa, il Sassuolo si è sgonfiato (mentalmente e tecnicamente). Ci siamo così accorti del lavoro difensivo prezioso che svolgeva Lopez. E di come la scelta di Djuricic falso nove fosse azzeccata. Detto ciò, mi dispiace soltanto per Raspadori, che dopo numerosi e importanti segnali di crescita non sta riuscendo a sfruttare a modo l’assenza prolungata del buon Ciccio. Non si abbatta, gli alti e bassi fanno parte del percorso.        
     

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