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  • Speziamania: Bacino e bilanci

    Speziamania: Bacino e bilanci

    • Gianni Salis
    Quanto vale il bacino d’utenza dello Spezia? Nulla. E quello della Cremonese? Nulla. Inutile girarci attorno: la questione salvezza ora si gioca su due tavoli. Uno è quello del campo, in cui lo Spezia deve recitare un profondo ‘mea culpa’ in quanto ha dilapidato il tesoretto gettando al vento solo nelle ultime 4 partite (Salernitana, Fiorentina, Lazio, Sampdoria e Monza) occasioni da rete irripetibili che avrebbero sicuramente cambiato il volto della attuale classifica. E così sull’altro tavolo è piombato un alone che vedendo un pertugio per potersi infilare di soppiatto, è entrato a gamba tesa, è proprio il caso di dire, nella corsa salvezza, convenendo che tutti i bacini d’utenza sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri. O meglio sarebbe dire: appetibile. In fatto di seguito e quindi di telespettatori. Riguardatevi (anche il tabellino) Spezia-Verona e poi fresca fresca Cremonese-Verona. Aguzzate la vista. Trovato nulla? Similitudini? C’è da restare a bocca aperta. Credetemi.
     
     
     
     
    Ma al di là di tutto ciò, bisogna comunque non pensarci, ora serve solo ricompattarci senza disperdere energie nervose, e come recita uno striscione “restare uniti e più forti di chi ci vuole morti”. Certo restano solo 6 partite tutte difficilissime e 4 delle quali da giocare lontano dal Picco: mercoledì a Bergano e sabato proprio a Cremona (le daranno il contentino per il torto subìto oggi?). Poi il Milan in casa, quindi a Lecce all’ora di pranzo, la penultima al Picco col Torino ed infine a Roma contro i giallorossi. Il bello è che lo Spezia con i veneti ha 4 avversari in comune: Lecce, Torino, Atalanta e Milan. Ma non si va da nessuna parte se pur con tutti i nostri innumerevoli limiti tecnici, restiamo molli. Ora ci vogliono non una ma ben 6 reazioni d’orgoglio. Ed anche i tifosi, una buona fetta imborghesitisi, la smettano, almeno fino al 4 giugno: che si tirino su le maniche e soprattutto tirino fuori la voce per spronare una squadra in evidente difficoltà mentale. A Bergamo, ma anche dopo, proviamo a giocare con la mente libera. Tutti insieme.
     
     
     
     
    Tutto è ancora aperto per poterci giocare ancora in questa serie A. Ma c’è di più: se così non fosse, amen. In riva al Golfo nessuno si suiciderà, statene certi. Poi tireremo le somme, faremo tutte le valutazioni del caso a mente serena, ma sicuramente ricominceremo. Coi bilanci in ordine (nonostante il bacino d’utenza). Che in un mondo normale non sarebbe per niente poca cosa, anzi. Ma il mondo del calcio, italiano in primis, è normale?
     
     
     
     
     

     

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