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  • Speziamania: con l'Inter un ko indolore. Salvezza più vicina.

    Speziamania: con l'Inter un ko indolore. Salvezza più vicina.

    • Gianni Salis
    In un campionato in cui, sia in testa che soprattutto in coda sembra che si giochi a chi fa meno, lo Spezia ha accorciato ancora la distanza che lo vuole sotto il traguardo della salvezza. E così il ko contro l’Inter è risultato assolutamente indolore: ora sono cinque i turni al termine con le chances di permanenza in serie A che aumentano quasi esponenzialmente stante gli inciampi di Genoa, Sampdoria e Venezia. I punti di vantaggio sulle terzultime restano infatti 11 ma che diventano 12 perché i bianchi hanno dalla loro gli scontri diretti, mentre sulla Salernitana, attualmente ultima ma con importanti segnali di risveglio e soprattutto con due gare da recuperare (Udinese e Venezia), i punti sono addirittura 14 che diventano anche in questo caso 15 sempre per via degli scontri diretti.
     
     
    Ma più che i punti di vantaggio il dato che induce ad essere ottimisti è un altro: la media punti a partita fin qui fatta dalle ultime tre. La Salernitana ha 0,61 punti di media, il Genoa 0,67 ed il Venezia 0,68. Ammettendo che lo Spezia di qui a fine torneo non faccia più nemmeno un punto, Genoa e Venezia dovrebbero viaggiare alla velocità della luce conquistando almeno 12 punti che per il Grifone equivarrebbe ad avere una media di 2,4 punti a gara, per i lagunari 2 punti a gara (avendone 6 da giocare), mentre i campani la media punti sarebbe di 2,14 (7 le gare da disputare e 15 i punti minimi da recuperare). Non solo. C’è di più infatti. Tra lo Spezia e le ultime tre esiste anche una sorta di ‘cuscinetto’ composto da Cagliari e Sampdoria e tutte quante e cinque, che attualmente sono dietro in classifica, hanno anche alcuni scontri diretti tra loro: il recupero di Salernitana-Venezia in primis, ma anche Genoa-Cagliari, Sampdoria-Genoa, Salernitana-Cagliari, Empoli-Salernitana e Venezia-Cagliari, tutte partite in cui ovviamente i punti in palio dovranno essere suddivisi in qualche maniera.
     

    Il piercing e Nzola. Una situazione grottesca in cui nessuno ne esce pulito. In primis il giocatore che, come professionista, deve conoscere il regolamento che vieta di indossarlo, ma anche lo Spezia stesso, tramite i propri dirigenti e addetti che avrebbero dovuto farglielo notare e farglielo levare prima del match con l’Inter, quindi lo staff arbitrale che avrebbe dovuto anch’esso farlo notare prima di concedergli l’autorizzazione al cambio e farlo entrare in campo. Poco importa se sette giorni prima ad Empoli l’arbitro Ayroldi non se ne accorto oppure ha chiuso un occhio. Maresca ha correttamente applicato il regolamento che Nzola stava contravvenendo. Punto. E’ tutta la stagione che Nzola di fatto con i suoi atteggiamenti dentro e fuori dal campo, anche di allenamento, sta facendo di tutto per mettersi in difficoltà nei riguardi del club, dei tifosi e soprattutto all’interno di uno spogliatoio in cui appare sempre più un corpo estraneo. Peccato. Perché avrebbe tutto per giocare anche in club di maggior lignaggio ed incidere.
    C’est la vie.
     

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