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  • Violamania: facile con Lautaro. E De Laurentiis (per ora) non ha ragione

    Violamania: facile con Lautaro. E De Laurentiis (per ora) non ha ragione

    • Filippo Caroli
    Non era proprio il risultato più inaspettato. Anzi, diciamo pure che l’Inter finalista di Champions era forse l’avversario peggiore da affrontare per la Fiorentina. Eppure, nonostante i pronostici pendessero in maniera inequivocabile verso i nerazzurri, l ‘aria che tirava a Firenze era quella delle grandi occasioni. Sarà per i tanti anni che la città sta vivendo senza un trofeo, sarà per la fiducia che la rimonta di Basilea aveva infuso, ma i tifosi gigliati in un angolino in fondo al loro cuore ci credevano. E quella fiammella di speranza è diventata un incendio dirompente al gol lampo di Nico Gonzalez in apertura di match. La Fiorentina ha tenuto fede alle promesse di Capitan Biraghi e ha dato filo da torcere ai nerazzurri, facendosi anche preferire per larghi tratti di gara sul piano del gioco. La differenza, purtroppo per i gigliati, l’ha fatta la cilindrata dei giocatori in campo.

    ANTIPODI – Volendo esser più precisi, la fotografia perfetta della finale è rappresentata dalle prestazioni dei centravanti. Perché è facile vincere una Coppa Italia quando hai un Lautaro Martinez formato Mondiale là davanti rispetto a quando, invece, ti ritrovi coi generosi ma poco efficaci Jovic e Cabral. Per il resto, la Fiorentina ha offerto una prestazione di grande qualità e, al netto di qualche sbavatura difensiva, anche di grande solidità grazie ad un pressing che ha spesso messo in difficoltà la mediana interista. La differenza, come detto, l’hanno fatta i campioni, razza di cui la Fiorentina (Nico Gonzalez escluso) è ahinoi sprovvista.

    CRESCITA – E quindi è ancora probabilmente presto per dar ragione al patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, che prima del fischio d’inizio ha risposto, a chi gli chiedeva dell’interesse del Napoli per Italiano, che il tecnico gigliato si trova già in un top team. La finale di Coppa Italia ci ha consegnato una Fiorentina coraggiosa e sempre più consapevole della sua forza ma ancora acerba. Per tanti ragazzi viola quella di ieri era la prima finale in carriera in assoluto. Italiano ha portato freschezza ed un’idea di calcio che profuma di buono, ma per l’esperienza (e soprattutto i campioni) servirà tempo. Quindi no caro ADL, la Fiorentina non è ancora un top team, ma se Italiano sceglierà di sposare ancora il Viola rifiutando la corte azzurra potrebbe diveltarlo davvero
     

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