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  • Ansaldi-Laxalt: dall'incrocio sul mercato a quello mancato in campo

    Ansaldi-Laxalt: dall'incrocio sul mercato a quello mancato in campo

    • Marco Tripodi

    Protagonisti dell'ultimo mercato estivo come pedine di scambio l'uno dell'altro, Diego Laxalt e Cristian Ansaldi avrebbero potuto ritrovarsi di fronte da avversari sulla stessa fascia di campo domenica a San Siro.

    Invece il duello tra i due esterni sudamericani, almeno per il momento, è soltanto rinviato. L'argentino dell'Inter, prelevato a luglio dal Genoa, sarò squalificato; l'uruguaiano dei rossoblu, acquistato a titolo definitivo dai nerazzurri pur senza aver mai giocato con la maglia della Beneamata, rischia di restare fermo per un infortunio al ginocchio.

     

    Due assenze pesanti per entrambi gli allenatori. Laxalt fino alla gara con il Chievo era stato sempre uno degli insostituibili di Juric, che non ci aveva rinunciato neanche in Coppa Italia. Ansaldi, pur senza brillare, è apparso se non altro come uno dei meno peggio nella fin qui sciagurata stagione dell'Inter.

     

    E così l'ultimo incrocio tra i due giocatori resterà quello di mercato che li ha visti protagonisti la scorsa estate.

    La storia è nota e comincia la scorsa primavera. Nella ricerca di un terzino di valore ed esperienza, Roberto Mancini individua nell'esterno del Grifone Christian Ansaldi la pedina ideale per il proprio scacchiere tattico. I dirigenti nerazzurri imbastiscono così una veloce trattativa con i colleghi rossoblu. A Genova arrivano due milioni di euro e l'intero cartellino di un giocatore che da diverse stagioni è sotto contratto con l'Inter ma che di fatto alla Pinetina non vi ha mai messo piede, mentre a Pegli ha già avuto modo di mettersi in luce, Laxalt appunto. A mister Juric, nel frattempo nominato nuovo allenatore rossoblù, non pare vero. Non tanto perché il tecnico croato non apprezzi le doti di Ansaldi, quanto perché ritiene l'uruguaiano molto più adatto al suo tipo di gioco.

     

    Altrettanto soddisfatti appaiono i due giocatori. Ansaldi, giunto ormai alla soglia dei 30 anni e con alle spalle una fugace e sfortunata esperienza nell'Atletico Madrid, ha finalmente l'occasione di giocare per un grande club europeo; Laxalt, che di candeline ne ha appena spente 23, può invece continuare nel suo percorso di crescita in un ambiente che conosce bene e che crede in lui.

     

    Tutti contenti quindi? Non proprio. Perchè se Juric fa volare il Grifone, anche grazie alle magie di quel giovane uruguiano con le treccine che a Milano non ha mai avuto un'occasione, all'Inter le cose non vanno allo stesso modo. Mancini lascia la panchina a De Boer che a sua volta la cede poi a Pioli. Nel frattempo Ansaldi, infortunatosi ad agosto ai legamenti del ginocchio, il campo lo comincia a vedere solo ai primi di ottobre. Ma nel grigiore generale della Pinetina anche l'argentino si incupisce, tanto da finire anch'egli sotto accusa come tutti gli altri neo-acquisti nerazzurri.

     

    Il finale di questa storia è ancora tutto da scrivere. Ma al momento gli unici che sorridono sono i dirigenti rossoblù capaci di aggiudicarsi le prestazioni di un giovane talentuoso, facendosi oltretutto pagare due milioni di euro.

     


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