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Bologna a Liverpool, il dualismo che non c'è: Castro splende, Dallinga in standby
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IL PICCOLO LAUTARO – Otto mesi fa, quando Santiago Castro arrivò dall’Argentina (dopo il preolimpico giocato con la nazionale Albiceleste) per 12 milioni, i paragoni in patria erano chiari: là lo chiamavano “Toto” o “la Locomotora”, per quell’abilità di correre come un treno per tutti i novanta minuti, ma il soprannome affibbiatogli era “Torito”. Se non proprio “Toro”, come l’interista Lautaro Martinez. Lo ricorda, per certe cose: gioca prima punta pur non essendo un gigante, ha fisico e lo usa, ha una garra da sudamericano vero. E il gol con cui il Bologna ha vinto a Monza, unico successo rossoblù fin qui, sembra la fotocopia di quello che Lautaro segnò a Liverpool con l’Inter. Nelle prime gare di questa stagione, Castro aveva faticato un po’: alti e bassi normali per un ragazzo che ha appena compiuto 20 anni e che nei cinque mesi dello scorso anno aveva fatto in tempo a segnare un gol alla Juventus. Con il Como è finito in panchina, ma proprio da lì è iniziata la sua stagione: Dallinga pessimo, cambio e l’argentino segna il gol del 2-1 e piazza l’assist del 2-2 per Iling-Junior. Un ribaltone che ha dato fiducia al Bologna, fin lì tremolante, e allo stesso Castro che contro Monza e Atalanta ha segnato due gran gol da fuori area. Arrivando a quota 3 gol su 7 totali del Bologna: tra i giocatori a quota tre reti nei primi cinque campionati d’Europa, solo il gioiello Lamine Yamal è più giovane di Castro.
THIJS E QUEI GOL AI REDS – Contro l’Atalanta Castro è uscito anzitempo per una botta al polpaccio sinistro, che sembra aver smaltito anche se nella rifinitura pre-Liverpool si è allenato con una fasciatura. Sembrava il momento di Dallinga, ma il recupero di Castro lo rende il chiaro favorito per il big-match sul campo dei Reds, se non ci saranno cautele di sorta. Anche perché Dallinga, per ora, ha deluso. 141 minuti senza gol, senza guizzi, senza mordente. Gli alibi vanno considerati, come tutti i giocatori che arrivano in serie A dall’estero, ma il centravanti è arrivato a Valles il 23 luglio, ha avuto tempo per inserirsi e ancora non c’è riuscito. Eppure il pedigree non può mentire: 26 gol in due stagioni di Ligue 1 al Tolosa, quattro reti in otto gare di Europa League nella passata stagione. Tra queste, una rete al Liverpool all’andata e un’altra al ritorno. Ecco perché, incrociando i Reds e con Castro non al 100%, a Italiano l’idea Dallinga poteva venire. Provato in rifinitura, rischia però di sedersi di nuovo in panchina ad Anfield. Pronto eventualmente a subentrare nello stadio in cui nella passata stagione esultò, cercando di fare felice il Bologna nella notte più difficile dell’intera stagione.
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