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  • Buffon: 'Juve, lo scudetto non è un'illusione. Non paragoniamo Giuntoli a Marotta. Donnarumma...'

    Buffon: 'Juve, lo scudetto non è un'illusione. Non paragoniamo Giuntoli a Marotta. Donnarumma...'

    • Redazione CM
    Intervistato da Tuttosport, Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ha parlato del suo futuro nel mondo del calcio dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ed essere diventato capo delegazione dell'Italia, concentrandosi anche sulla Juventus di oggi, di nuovo in corsa per lo scudetto: 

    SUL RITIRO: "Sono molto felice perché mi occupo di tante cose, impegno la testa nel cercare di mettere da parte nuove idee e soprattutto migliorare le mie competenze. E poi, dai, non è che ho smesso a 29 anni, all’improvviso. Era una scelta che da quattro o cinque anni stava lì: dovevo solo scegliere il momento più opportuno. Ora sto molto bene, ho una vita soddisfacente, oltre che lavorativa, anche familiare".

    SU ALLEGRI: "Critiche? Perché viene da due anni nei quali la Juve ha passato parecchie vicissitudini. Se penso alla felicità del mondo bianconero quando è tornato… Ma quando si riparte c’è bisogno di tempo. Questi due anni gli hanno permesso di fare delle scelte, di operare una scrematura nel gruppo e magari di costruire per arrivare nel giro di un anno o due alla vittoria".

    SCUDETTO JUVENTUS: "Illusione? E perché? Certo, non deve essere l’obiettivo, quello che ti toglie il sonno di notte, ma deve essere “un” obiettivo, una speranza. E deve essere quella voglia e quella determinazione a spostare il limite di ogni squadra". 

    SU MAROTTA E GIUNTOLI: "Diciamo che quando arriva nei posti (Marotta, ndr) è bravissimo. Nessuno riesce a scegliere le persone e sistemare le cose importanti. È una capacità innata e naturale di percepire ciò di cui c’è bisogno e trovare la soluzione. Marotta è uno che fa immediatamente la diagnosi e non sbaglia la cura e becca se pre la prognosi, tutto molto velocemente. È una qualità che hanno in pochi: solo gente sveglia ed esperta. Detto ciò, attenzione a Giuntoli: il percorso che ha fatto Cristiano è stato di grande rilievo e lo pone fra i top. Forse stiamo facendo confusione, perché Giuntoli non è un competitor di Marotta per ruolo e Beppe non è un direttore sportivo ma qualcosa di più. Come direttore sportivo “puro”, Cristiano è uno di quelli che, in questi ultimi anni, ha fatto più degli altri. E ha un suo animalesco fiuto per il calcio".

    SU DONNARUMMA: "Sicuramente! Non dico che c’è un eccesso di critica, ma vedo un certo piacere quando si può sottolineare un suo errore. I tedeschi hanno una parola per indicare il sottile godimento che si prova quando le cose vanno male agli altri: schadenfreude. Ecco io credo che Gigio ne subisca tanto, ma è uno strutturato e ha già superato molte volte questi momenti".
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    SUL CORSO DA DS: "Ancora non sono usciti i quadri con i risultati degli esami, quindi stiamo calmi. Sono, però, molto contento di aver fatto un buon esame e di essermi preparato bene, perché non è una formalità. Diciamo che è la tipica situazione nella quale se non ti prepari a dovere, fai una figura di merda, ecco. Ho dovuto mettermi sotto. Anche perché ci sono delle parti mnemoniche e un po’ noiose, per esempio quella sulla giustizia sportiva, con lo statuto e il codice da imparare comma per comma".

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