Magari è una semplice coincidenza, ma a dare retta ai giallisti quelle non esistono. Fatto sta che da quando Alexander Farnerud è rientrato dopo tre settimane di forzata inattività, cioè dalla partita con il Catania, - secondo l’edizione odierna di Tuttosport - il Toro è ulteriormente cresciuto a livello di qualità della manovra. Lo si è visto con i siciliani, rimandati a casa con un poker sulle spalle, e se ne ha avuta la riprova a Marassi, anche se il caso e Perin hanno impedito ai granata di raccogliere in proporzione a quanto avevano seminato. Tanto per rimanere in tema di gialli, due indizi non fanno una prova, ma si avvicinano molto a quell’idea. Infatti anche Urbano Cairo ha sottolineato la prestazione del centrocampista acquistato in estate. Lo svedese ha spiegato: ‘La verità è che all’inizio dovevo capire come si difende nel vostro campionato e i meccanismi voluti dal nostro tecnico. Ho impiegato un po’ di tempo, ma ora ho capito e questo significa che posso tornare anche a dedicarmi all’attacco senza timore di sbagliare i tempi degli inserimenti’. E quella è una pratica che gli è sempre stata naturale. Infatti quando gli ricordiamo che in passato aveva dichiarato di non essere sicuro di poter segnare nel Toro con la continuità che gli era abituale in passato, lo svedese modifica il tiro: ‘I gol arriveranno. Con il Genoa ho avuto parecchie chance, ma non è andata bene. Anche se non ho ben capito in occasione del vantaggio se El Kaddouri ha toccato quel pallone’. Sorriso furbo, segue l’ammissione: ‘Scherzavo. Il gol è suo’. Poi torna serio: ‘Mi diverto a giocare in questo Toro. Ormai sono qui da qualche mese e sinceramente ho maturato la convinzione che possiamo giocarcela alla pari con tutti. Anche quando abbiamo incontrato le cosiddette grandi, siamo stati in grado di imporre la nostra manovra. L’importante, appunto, è cercare il fraseggio, come ci chiede il nostro allenatore. Quando lo facciamo, andiamo in porta con una certa facilità. Se invece ci allunghiamo, finiamo con l’affidarci ai lanci lunghi e diventiamo meno efficaci. Comunque è bello avere un allenatore che ti impone di giocare e non si accontenta di vedere il pallone lanciato in avanti’.