Calciomercato.com

  • Inter, Inzaghi allenatore a tempo. Marotta l'intoccabile che vince anche quando la squadra perde

    Inter, Inzaghi allenatore a tempo. Marotta l'intoccabile che vince anche quando la squadra perde

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Non serve interpretare ciò che Beppe Marotta non poteva dire più chiaramente, prima che l’Inter giocasse la semifinale di andata di Coppa Italia: «Senza la qualificazione alla Champions League, dovremmo rivedere il business plan dell’anno prossimo». Cioè: senza Champions cambia tutto, a cominciare dall’allenatore, che peraltro non è nemmeno detto che resti anche in caso di qualificazione. Simone Inzaghi è il capro espiatorio ideale per spiegare le sconfitte dell’Inter, anche quando non perde. Marotta al contrario vince quasi sempre, anche quando l’Inter perde.

    Riassunto delle puntate precedenti. Nell’agosto del 2018 l’Inter prolunga il contratto a Luciano Spalletti in scadenza a giugno 2019 fino a giugno 2021, 2 anni supplementari a 4,5 milioni netti a stagione, che Spalletti trascorrerà a casa sua, perché a dicembre del 2018 all’Inter sbarca Marotta e a febbraio Spalletti è già virtualmente silurato (da chi, se non da Marotta?) e sostituito da Antonio Conte, che firmerà per 3 anni, con ingaggio a crescere da 10 a 12 milioni. Era il tempo delle vacche grasse, in cui pareva che il budget di Suning fosse illimitato.

    Finale di Europa League il primo anno di Conte, scudetto al secondo, poi l‘addio con buonuscita riconosciuta sostanzialmente per inadempienza contrattuale del club, primo caso nella storia in cui un allenatore rompe un accordo perché insoddisfatto e la società gli paga il disturbo, anziché costringerlo a rispettare l’intesa. E non che sia servito a risparmiare, perché ai 7 milioni netti riconosciuti a Conte per levare il disturbo, vanno sommati i 4 dati a Inzaghi per sostituirlo in panchina.

    Inzaghi al primo anno vince 2 Coppe, ma perde lo scudetto in volata. In estate l’Inter, cioè Marotta, per premiarlo gli rinnovano ugualmente il contratto, fino al giugno del 2024, aumentandogli anche l’ingaggio, che da 4 passa a 5,5 milioni. Perché non aspettare la nuova stagione, che poi sarebbe quella in corso? A inizio ottobre, dopo 8 giornate, l’Inter aveva perso 4 partite ed era già fuori dalla lotta scudetto. Il resto è fresco e conosciuto, come le 10 sconfitte in campionato che strappano ogni alibi a Inzaghi e al suo staff.

    Dice bene Massimo Moratti quando spiega che la colpa è sì di Inzaghi, ma anche dei dirigenti. Zhang i soldi li ha messi, fin quando li ha avuti. E in realtà li sta mettendo anche adesso, pur nelle difficoltà che tutti conoscono. L’Inter non fa vero mercato da 3 anni, ma Marotta nel frattempo ha comprato Correa per 31 milioni, ed è facile dire che l’ha preso per colpa di Inzaghi. Ha comprato Gosens per 27 milioni, ed è la riserva di Dimarco, che aveva in casa. Ha perso Skriniar a parametro zero, perché era convinto che avrebbe firmato il rinnovo e perciò la scorsa estate ha convinto Zhang a dire no ai 50 milioni del PSG. In compenso, un anno fa ha rinnovato per 4 stagioni il contratto di Brozovic, che ora guadagnerà 6,5 milioni netti finché avrà quasi 34 anni, ovvio che l’Inter farebbe al volo lo scambio con Kessié, e l’esplosione di Calhanoglu non conta.

    Senza la prossima Champions, cui peraltro ha ancora tutto il tempo per qualificarsi, l’Inter dovrebbe rivedere i suoi progetti, ha ufficializzato Marotta, direttamente in tv, in modo che nessuno potesse fraintendere. Allenatore perennemente sotto esame. Ma quando arriverà qualcuno che mette sotto esame anche Marotta?
    @GianniVisnadi
     

    Altre Notizie