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    Juvemania, Motta sfugge alle pressioni. La Juve può crescere più di tutte, Inter e Napoli avvisate

    Juvemania, Motta sfugge alle pressioni. La Juve può crescere più di tutte, Inter e Napoli avvisate

    • Cristiano Corbo
    Star lì. E aspettare. E capire come andrà la domenica, se ci sarà un altro exploit nerazzurro - e non solo interista - e se la vittoria con il Toro avrà dato effettivamente un senso di grande squadra a questa Juventus. La notte tra il Derby e Inter-Napoli è stata da sogni importanti, per i bianconeri. Si sono ritrovati a un punto di distanza che solo qualche settimana fa sembrava irraggiungibile. Poi no: due vittorie han cambiato tutto, e hanno ridato fiducia a una squadra ancora un po' intorpidita dai troppi cambiamenti. 

    Non sembra vero, alle volte, che la Juve stia vivendo una stagione normale. A tratti certamente di transizione, di sicuro con tanti pareggi, però tutto sommato senza scossoni. Non era mai successo, se non con il secondo (pure tragico) Allegri. Ma qui c'è un'aria d'attesa che si propaga in maniera quasi protettiva. Persino i passi falsi diventano passi in avanti del percorso, gli errori sono persino necessari per imparare qualcosa di diverso. Tant'è: il grande esame della "pressione Juve", il primo arrivato qualche giorno fa, Motta l'ha superato in maniera più che brillante. E hanno aiutato i ritorni degli infortunati, soprattutto: Koopmeiners ha dato una spinta pure emotiva, avere un cambio come Conceicao o (questo) Weah è tutta un'altra storia. 

    Al ritorno dalla sosta, il tema di dicembre resterà lo stesso di ottobre e novembre: servirà giocare sulla continuità e sperare che tutto - ma proprio tutto - vada bene. Banalmente, che non ci siano tanti stop, o magari proprio nessuno. Tornerà Nico, e sarà determinante. Tornerà Douglas Luiz, e prima o poi dovrà pur incastrarsi in questa squadra. Tornerà al completo la Juventus, e sì, non l'abbiamo mica mai vista. Per questo, il margine di crescita dei bianconeri è la più grande forma di assicurazione sul futuro. Thiago lo sa. E ne sorride. Ed è contento di tutto, pure dei mezzi risultati, perché hanno indicato una via. 

    Stasera, un solo obiettivo: sedersi sul divano e guardare Inter-Napoli, senza avere grosse pretese, semmai una gran fame di essere ancora lì, attaccati al treno dei primi. Sarebbe facile tifare per il pareggio, forse ancor più semplice sperare nel Napoli che è sì avanti, ma forse fa meno paura dell'Inter di Inzaghi, tornata in versione piuttosto preoccupante soprattutto per la tenuta mentale. Ah, senza dimenticare l'Atalanta. E la Fiorentina. E la Lazio. Potenzialmente, le tre hanno tutte gare da tre punti abbordabili. Dunque, per chi tifare? Per se stessi. E per proteggersi: nel gruppone, di solito, cade chi ha meno esperienza e più bramosia. 

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