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  • Portieri ai raggi x, Castellazzi-Bergessio: ‘Rigore inesistente, ma…’

    Portieri ai raggi x, Castellazzi-Bergessio: ‘Rigore inesistente, ma…’

    Penso che in futuro non si possa più rinunciare all'utilizzo di strumenti tecnologici per valutare situazioni contestate. Il calcio moderno tutta velocità e dinamismo,ha la necessità di dotarsi di strumenti che consentano agli arbitri di valutare con calma situazioni che possono cambiare l'esito di stagioni e possono determinare spostamenti di cifre, che in periodi congiunturali come questo, possono essere voci primarie nei bilanci delle società.
    Non penso che perdere un minuto per rivedere un'azione contestata possa impoverire lo spettacolo o ridurre il divertimento degli spettatori. Se il Sig, Orsato, sabato sera, avesse avuto in campo la possibilità di rivedere l'azione avrebbe potuto certamente rendersi conto che il rigore fischiato al 6' del secondo tempo per fallo di Castellazzi su Bergessio era inesistente. L'azione parte da centrocampo con Ricchiuti che gioca una palla morbida centrale verso Berghessio. La linea difensiva dell'Inter è molto alta, ma non messa troppo bene, tanto che consente all'argentino d'infilarsi tra le proprie maglie. Castellazzi compie il suo errore maggiore facendosi trovare in una posizione troppo bassa in relazione alla dislocazione della linea difensiva. Le immagini non aiutano a capire dove realmente fosse posizionato il portiere dell'Inter e che tipo di movimento fa sulla palla indetro-palla avanti dei rosso-azzurri. La valutazione del lancio frontale è per il portiere, a qualsiasi livello, la più difficile, in quanto ha meno punti di riferimento rispetto ai palloni che vengono dalla zona laterale.

    La giocata da Ricchiuti è morbida e precisa e solo con una posizione di partenza più alta e più rischiosa Castellazzi avrebbe potuto anticipare il giocatore etneo. Quando Luca decide di uscire lo fa con un'uscita bassa senza attacco palla, nel senso che non sfrutta la lunghezza del corpo e la forza delle gambe per arrivare sulla sfera. La traiettoria della palla rispetto alla sua posizione è a uscire, se avesse eseguito una corsa maggiormente diagonale e avesse sfruttato la tecnica di attacco palla (abbassando il corpo durante la corsa e cercando il pallone spingendo il corpo verso di esso) sarebbe comunque riuscito ad arrivare per primo sulla palla. L'interista esegue invece un'uscita posizionando i piedi troppo lateralmente rispetto alla palla e perdendo attimi preziosi che consentono a Bergessio di toccare il pallone e anticiparlo.
    Sullo slancio dell'uscita Castellazzi, anche a causa del terreno bagnato, prosegue per inerzia la scivolata, l'attaccante argentino, visto che la palla sta diventando praticamente irraggiungibile, decide di proseguire la corsa e non far nulla per evitare il contatto con le braccia e le mani protese del portiere.
    Fino a qualche anno fa era uso da parte degli attaccanti saltare il portiere per evitare il contatto. Adesso a qualsiasi latitudine e in qualsiasi categoria c'è una ricerca quasi scientifica dello scontro allo scopo di conquistare rigori e far comminare ammonizioni ed espulsioni agli estremi difensori.


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