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  • Pressa alto, ma soffre in contropiede: l'Inter di Pioli sembra quella di de Boer

    Pressa alto, ma soffre in contropiede: l'Inter di Pioli sembra quella di de Boer

    • Federico Montalto
    (ENGLISH VERSION)

    Finisce 2-2 il derby tra Milan e Inter, una partita con poche occasioni nitide decisa sostanzialmente dagli episodi. In generale, considerando l'andamento della gara, si tratta di un risultato giusto, anche se l'Inter ha cercato con più foga la vittoria. Un pareggio che può andare bene al Milan, che rimane così nelle zone alte della classifica, un po' meno all'Inter, ancora costretta al nono posto e a -8 dai rossoneri. Esordio positivo per Stefano Pioli sulla panchina dei nerazzurri: sicuramente ci sono stati diversi aspetti da salvare e l'ex tecnico della Lazio può partire da quelli per ricostruire la sua squadra.

    LE SCELTE DI FORMAZIONE – Formazione tipo per il Milan, con l'unica eccezione Romagnoli: il difensore della Nazionale non è riuscito a recuperare dall'infortunio e ha dovuto lasciare il posto a Gomez. Per il resto tutto confermato con Bacca al centro dell'attacco insieme a Suso e Niang, soltanto panchina per Lapadula. Se da una parte Vincenzo Montella si è affidato ai suoi titolarissimi, dall'altro Pioli non si è risparmiato delle sorprese. Quella principale riguarda Gary Medel, piazzato al centro della difesa insieme a Miranda con Murillo in panchina. Centrocampo a tre con Brozovic, Joao Mario e Kondogbia, nessuna sorpresa invece davanti, dove si è visto il tridente formato da Perisic, Icardi e Candreva.

    MEDEL IN IMPOSTAZIONE – La principale novità tattica apportata da Pioli è quella che riguarda la linea difensiva: l'allenatore ha deciso infatti di rinunciare a Murillo per abbassare Medel a fianco di Miranda. Questa mossa può essere spiegata con due motivazioni: la prima potrebbe essere lo scarso momento di forma che sta attraversando Murillo, nemmeno lontanamente paragonabile al giocatore visto in avvio della scorsa stagione, la seconda potrebbe essere la voglia di impostare il gioco da dietro con più precisione. Medel è un giocatore con buone doti di regia, arretrando la sua posizione Pioli è riuscito ad assicurarsi la possibilità di far partire l'azione offensiva già con i difensori. Il primo pallone veniva infatti giocato spesso da Medel, liberando i tre centrocampisti in fase di costruzioni permettendogli di rendersi più pericolosi in avanti.


    Pressa alto, ma soffre in contropiede: l'Inter di Pioli sembra quella di de Boer

    Con l'uscita nel primo tempo per infortunio di Medel, all'Inter è venuta a mancare l'impostazione dal basso. Nè Miranda né Murillo hanno la stessa visione di gioco del cileno, per questo motivo i due centrali si affrettavano a scaricare il pallone a Brozovic e Kondogbia, che da quel momento hanno avuto il compito di dettare i tempi di gioco. 

    PRESSING ALTOStefano Pioli ha continuato sulla strada tracciata da Frank de Boer. L'Inter dell'olandese era solita pressare molto alto per cercare di recuperare il pallone in zone pericolose e nel derby si è visto lo stesso atteggiamento. In questo caso il pressing è stato ancora più pesante per impedire ai rossoneri di attuare la solita strategia basata sul gioco combinativo dei difensori centrali. A risentirne è stato soprattutto Paletta, che ha effettuato un numero di passaggi nettamente inferiore alla media – soltanto 19 contro l'Inter, in questo campionato ha una media di 47,1 passaggi ogni 90 minuti. I movimenti dell'Inter impedivano ai difensori rossoneri di trovare linee di passaggio semplici.

    Pressa alto, ma soffre in contropiede: l'Inter di Pioli sembra quella di de Boer

    Per tutta la gara i nerazzurri hanno avuto questa mentalità aggressiva sulla prima giocata del Milan, diminuendo l'efficacia degli attacchi posizionali della squadra di Montella. 

    SOFFERENZA IN TRANSIZIONE DIFENSIVA – In generale la prima Inter di Stefano Pioli ha messo in luce delle buone cose che lasciano ben sperare i tifosi nerazzurri. Un problema da risolvere al più presto, però, riguarda le transizioni difensive. Troppe volte, infatti, l'Inter si è trovata scoperta quando ha perso il pallone nella zona di centrocampo, regalando troppo spazio ai contropiedisti del Milan. Il primo gol di Suso arriva proprio su una situazione di questo tipo, con Bonaventura a condurre un'azione di ripartenza e a cercare lo spagnolo nello spazio libero lasciato dalla difesa nerazzurra, in questo caso poco precisa nel posizionamento – soprattutto quello di Ansaldi, che quasi si disinteressa dell'arrivo di Suso.

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