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  • Sassuolo, serve un colpo alla Demiral o Cannavaro. Brassier il profilo giusto ma…

    Sassuolo, serve un colpo alla Demiral o Cannavaro. Brassier il profilo giusto ma…

    • Luca Bedogni
    Quest’anno non ci sarà la sosta Mondiali, deve prenderne atto più di tutti il Sassuolo che lo scorso inverno raddrizzò la stagione sfruttando proprio l’evento in Qatar, una pausa che servì a Dionisi per riportare la squadra in carreggiata, al riparo dalle critiche. Non ci sarà il mini ritiro all’estero per cementare il gruppo e farsi un esame di coscienza, quest’anno no, l’ad Carnevali deve tenerne conto. Per questo è legittimo attendersi un Sassuolo più che attivo sul mercato, pena il rischio di una retrocessione sempre più incombente che minaccia di rovinare l’idillio neroverde fatto di affari e bel gioco. Ok i giovani talenti, ma in Serie A. E pazienza se nella stagione in corso non si sfiora nemmeno il settimo o l’ottavo posto. Bisogna mantenere la massima serie. 

    Se questo è l’obiettivo, l’analisi è presto fatta: la difesa non funziona, è lì che si deve intervenire urgentemente. È che non funziona proprio, lo hanno dimostrato una volta di più le ultime due apparizioni postnatalizie, dal Milan in campionato all’Atalanta in Coppa. Sono 33 i gol subiti nel girone di andata, giusto 3 in meno della peggior difesa del torneo, la Salernitana ultima. A confermare la crisi e mettere il dito nella piaga, sono arrivati altri 3 gol a Bergamo mercoledì sera. È come se non ci fosse un baluardo attorno al quale i giocatori di Dionisi possano stringersi nei momenti di difficoltà che puntualmente si verificano nell’arco di una partita. Non può essere Ferrari, a inizio anno messo da parte perché sembrava in partenza e ora riesumato da Dionisi con pessimi risultati (vedi la doppietta di De Ketelaere, il primo gol in particolare). Non può essere Tressoldi, che dopo il ‘premio’ dei tre rossi dell’anno scorso, non azzecca più una prestazione (vedi la dormita sul taglio di Pulisic contro il Milan). E non può essere nemmeno Viti, troppo leggero, gli manca il physique du role, o Erlic, apparentemente il più ‘solido’, ma solo apparentemente. A ciò si aggiunga l’innesto di Vina, che lungi dal risolvere le carenze difensive della retroguardia neroverde, le ha aumentate. 

    Ebbene, è ora che il Sassuolo aggiusti il suo problema principale con un mercato mirato prima ancora che massiccio. Forse non è il tempo delle rivoluzioni invernali, come accadde nell’ormai lontano gennaio 2014, durante il primo anno in Serie A. Oggi ai neroverdi serve un centrale di piede mancino veloce e soprattutto alto, che non si faccia sorprendere di testa dal primo Lucca che passa e che, senza neppure saltare, riesce a incrociare un cross lentissimo sul secondo palo (come è successo appunto a Udine). Nel gennaio 2014 arrivò in Emilia Paolo Cannavaro ad affiancare Acerbi, e il Sassuolo si salvò. In epoca De Zerbi l’acquisto di Demiral raddrizzò la difesa dell’attuale tecnico del Brighton. Oggi anche a Dionisi serve pescare bene, e senza badare troppo a spese. Il nome che si è fatto finora viene dal campionato francese, si chiama Lilian Brassier e gioca nel Brest da tre anni. Fisicamente sarebbe perfetto, rispecchia tutti i requisiti elencati sopra (è alto 1,86 ed è mancino), il problema è la concorrenza fuori portata di Milan, Porto e Monaco. 

    Ma a prescindere da Brassier, l’acquisto di un centrale per il Sassuolo è una doppia necessità. In primis perché la linea a quattro ha bisogno di un titolare affidabile sul centrosinistra, in secondo luogo perché così Dionisi potrebbe anche optare per una brusca virata sulla difesa a 3 barra 5, qualora i neroverdi dovessero continuare a precipitare in classifica.  Considerando la filosofia della piazza, è il caso di dire: ‘a mali estremi, estremi rimedi’. Un proverbio che a Sassuolo non è certo di casa, ma che potrebbe tornare utile molto presto se le cose non migliorano. Anche perché sabato al Mapei Stadium ci sarà la Fiorentina dell’offensivissimo Italiano (un’altra pioggia di gol?) e girato il fine settimana, subito la Juve di Allegri nel turno infrasettimanale. Non proprio due scampagnate, ecco.  


     

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