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Verona, le pagelle di CM: Tchatchoua ha le ali, Tengstedt fa solo il gol
Montipò 6: tanti brividi lungo la schiena, a cominciare dalla traversa di Vasquez e passando per i tentativi di Messias, ma di fatto nessun intervento degno di nota.
Tchatchoua 7: sembra avere una buona verve eppure dalla sua parte il Verona spinge molto poco. Ma quando ha la palla giusta non si fa pregare nel punire l'incertezza di Gollini.
Coppola 6: si occupa di Pinamonti costringendolo a girare al largo dall'area veronese.
Dawidowicz 6: Vitinha gli sguscia via come un'anguilla dalle mani. Almeno finché ha benzina. Lui se la cava con le cattive e con un pizzico di esperienza.
Frese 5,5: bene in fase offensiva, meno quando deve contenere, soprattutto con Messias.
Duda 6,5: salva i suoi in avvio murando Messias a un passo dalla linea di porta. Il vero contributo lo dà però recuperando quantità industriali di palloni.
(dal 42' st Bradaric SV)
Belahyane 6,5: corre ovunque e tampona chiunque. Diga fondamentale davanti alla difesa.
Harroui 6: saggia i riflessi di Gollini sul finire del primo tempo, poi rischia il rosso per un pestone prima promesso e poi recapitato a Vogliacco. Ayroldi lo grazia.
(dal 16' st Kastanos 6: abile nel dare manforte alla squadra nel gestire il doppio vantaggio).
Suslov 6: mette la sua qualità al servizio del collettivo, senza eccedere in particolari squilli.
(dal 16' st Daniliuc 6: contribuisce a dare sostanza alle ripartenze del Verona)
Lazovic 6,5: grande ex dell'incontro, conferma di avere dimestichezza con il prato del Ferraris dando il via all'azione che porta al vantaggio veronese e creando problemi ogni volta che ne ha possibilità.
Tengstedt 6: preferito a Mosquera al centro dell'attacco scaligero fa di tutto per farlo rimpiangere. Peraltro assecondato dai compagni che lo cercano poco o nulla. Freddo comunque dagli 11 metri nel realizzare il rigore del raddoppio. (dal 28' st Mosquera 6: trova praterie nell'ormai allungata difesa genoana ma non riesce ad approfittarne per lasciare il segno)
All. P. Zanetti 7,5: il suo Verona trema in più occasioni ma come un pugile lucido e cinico incassa i colpi senza crollare e alla prima opportunità va a far male. Alla seconda, poi, assesta il KO. Arriva alla sosta con sei punti in tre partite. Mica male, soprattutto alla luce di un calendario tutt'altro che agevole.