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    Braghin: 'Il secondo posto non appartiene alla Juve. Sullo Stadium alle ragazze...'

    Braghin: 'Il secondo posto non appartiene alla Juve. Sullo Stadium alle ragazze...'

    Il dirigente della Juventus, Stefano Braghin, ha parlato in un'intervista a Tuttosport: "Tavagnacco e l'11esima vittoria? E’ stata una gara difficile contro un avversario forte caricato da 5000 persone. In svantaggio con 30 minuti da giocare poteva anche finire male. Sono state brave le ragazze a mantenere il predominio territoriale. Come successo a Bari, la nostra squadra nelle difficoltà si esalta. Tanti faranno fatica con il Tavagnacco. 
     
    Bari la svolta? Dopo quella vittoria c’è stato un confronto negli spogliatoi in cui ci siamo chiariti su alcuni punti per far crescere un gruppo che a giugno non c’era ancora. Dopo Bari c’è stato un bello scambio di idee e abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa in più. E’ un gruppo di ragazze intelligenti e disponibili. E’ una creatura che ha pochi mesi di vita e non bisogna dare per scontato nulla. Dobbiamo ancora lavorare tanto per essere vincenti nel tempo.

    Obiettivo Champions? Il nostro club ha una prospettiva internazionale in tutte le sue attività. E’ inevitabile che qualunque progetto debba avere una prospettiva europea. Speriamo di arrivarci il prima possibile, ci auguriamo già quest’anno. La classifica ora ci è favorevole, però non è ancora il momento per le sentenze. In Europa vogliamo arrivare pronti e sicuramente in questo momento per competere a quel livello ci manca qualcosa. 
     
    Panchina corta? Costruire una squadra per un campionato di 22 partite non è così semplice. Per avere le ragazze costantemente stimolate in partita e in allenamento è necessario che tutte abbiano la consapevolezza di poter avere spazio e essere utili alla causa. In un campionato così corto è normale scegliere un gruppo più ristretto di giocatrici. E’ chiaro che se si aprisse una dimensione internazionale a quel punto qualche integrazione andrebbe fatta. 
     
    Mercato chiuso? Sì. Andiamo avanti con questa squadra fino alla fine, facendo crescere le giovani. Glionna e Lenzini sono entrate nel giro della Nazionale e stanno migliorando molto. C’è stato un grande lavoro di Guarino. E poi in estate vedremo dove intervenire per rinforzare l’organico. 
     
    Cernoia? Senza dubbio. Valentina è uno dei migliori acquisti possibili, una delle giocatrici italiane più forti. Sta lavorando in un modo incredibile e meriterà di tornare quanto prima per vedere ripagati i grandi sacrifici che ha fatto. Anche non giocando è stata un esempio per le più giovani. 
     
    Mercato? In Italia siamo attenti a livello di ragazze giovani. Abbiamo un progetto a lunga scadenza e stiamo scandagliando le varie selezioni giovanili per valutare profili da inserire come successo con Caruso, Glionna e Cantore. In alcuni ruoli chiave le giocatrici italiane più brave non sono facilmente arrivabili, per cui stiamo lavorando molto anche in prospettiva straniera. 
     
    Rood? Teniamo presente che viene dal campionato neozelandese e da un calcio molto diverso. Ha pagato più di altre l’ambientamento ma lo immaginavamo. Però è una ragazza della quale siamo contenti per come sta lavorando. 
     
    Mauro della Fiorentina? E’ una calciatrice viola e noi sinceramente non facciamo riflessioni sulle giocatrici di altre squadre. Non sono obiettivi che in questo momento valutiamo». 
     
    Guarino? Ci conosciamo da tantissimi anni, non sono sorpreso del suo grande valore. Dal punto di vista umano ha capacità di coinvolgere le persone nel progetto e dal punto di vista tecnico la conoscevamo nelle Nazionali, ma si è saputa adattare in un club molto velocemente. Rita ha avuto un ruolo nodale nella costruzione della squadra: essendo un progetto nuovo lei è stata la nostra garanzia per le ragazze. E’ il nostro biglietto da visita. Poi ha grandi competenze e si mette sempre in gioco. E’ una scelta veramente vincente, che ho condiviso con il direttore Marotta. Lui ha suggerito questa persona e mi sono avvantaggiato della sua esperienza. Al di là dei contratti c’è un ottimo rapporto, c’è stima reciproca e volontà di crescere per cui non penso ci saranno problemi. 
     
    Marotta? Lui ha voluto fortemente questo progetto in primavera, ci ha creduto e mi ha dato l’incarico che è un segnale di fiducia. E’ il nostro primo tifoso e ci dà consigli. Lo sentiamo vicino, così come il presidente Agnelli. Il top management della società ci sostiene: questo ci fa piacere e al tempo stesso alza l’asticella delle nostre responsabilità. Vogliamo ripagare questa fiducia sul campo. 
     
    Le richieste del Presidente? Come sempre in questo club l’asticella è in alto. Abbiamo una storia da rispettare. E non è una tradizione di secondi posti. Faremo del nostro meglio per portare a casa titoli, però teniamo presente che un progetto nuovo ha bisogno di tempi tecnici. 
     
    Brescia? E’ una squadra molto forte e organizzata. Ha un ottimo allenatore che è stato un mio giocatore. Quindi non sono sorpreso, sono stati bravi ad allestire la squadra anche con innesti stranieri di alto livello. Certo, vincere tutte le partite nel girone di andata come abbiamo fatto noi e avere solo tre punti di vantaggio è abbastanza anomalo. Per cui sarà un testa a testa fino all’ultimo. Non dovremo perdere punti con le piccole perché non c’è margine di errore. E poi gli scontri diretti saranno determinanti. A oggi abbiamo il 50 per cento tutte e due di vincere il campionato. 
     
    Allo Stadium come a Udine? E’ un aspetto che non abbiamo ancora affrontato. Avere un giorno la vetrina dello Stadium sarebbe importante, ma ce lo dovremo meritare".

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