
Intermania: Conte le vince tutte, Inzaghi deve fare meglio del Triplete
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Il caso vuole che proprio la squadra giallorossa sarà la prossima avversaria in campionato dei nerazzurri (per l'occasione privi degli squalificati Bastoni e Mkhitaryan), che prima però si giocano l'accesso alla finale di Coppa Italia nel derby di ritorno contro il Milan dopo l'1-1 dell'andata sempre a San Siro.
L'altra finalista sarà quasi certamente il Bologna, che ha vinto 3-0 la semifinale d'andata in trasferta a Empoli e viene dal successo contro l'Inter al termine di una vera e propria battaglia. Persa dai campioni d'Italia, i quali però non hanno la minima intenzione di alzare bandiera bianca nella "guerra" per lo scudetto con il Napoli, che aggancia i nerazzurri al primo posto in classifica a cinque giornate dalla fine del campionato.
Dopo aver vinto 8 trasferte di fila in Serie A, nelle ultime 7 l'Inter ha raccolto 3 sconfitte e altrettanti pareggi, vincendo soltanto a Bergamo con l'Atalanta. Ora il calendario sorride alla squadra di Antonio Conte, pronta a fare bottino pieno contro Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. Simone Inzaghi è chiamato a fare altrettanto con Roma, Verona, Torino, Lazio e Como per poi giocarsi il tricolore allo spareggio. Particolare di non poco conto: l'Inter è impegnata anche nelle semifinali di Coppa Italia (Milan) e Champions League (Barcellona).
Quest'ultima competizione in particolare porta con sé un notevole dispendio di energie fisiche e mentali, in questo senso la trasferta di Pasqua a Bologna dopo le fatiche infrasettimanali contro il Bayern rappresenta soltanto l'ultimo esempio in ordine di tempo. Certi incidenti di percorso possono capitare, basti pensare che l'Inter del Triplete nel 2010 perse in casa di Catania e Sampdoria. Mourinho vinse quello scudetto con 82 punti in classifica, ora Inzaghi e Conte sono a 71 e vincendole tutte arriverebbero a quota 86.
La differenza è nella qualità dei ricambi in attacco, dove allora c'era un giovane Mario Balotelli dietro ai titolari Pandev, Sneijder, Eto'o e Milito. Vedere per credere la prima sostituzione offensiva dei nerazzurri (Taremi per Correa) rispetto a quelle del Bologna, con Italiano che si è potuto permettere il lusso di inserire dalla panchina il match-winner Orsolini e Castro… Non serve aggiungere altro.
