
Lazio, avv. Gentile: 'Col Torino confidiamo nel 3-0 a tavolino. Immobile? Protocollo rispettato, sul ricorso...'
Sulle sanzioni comminate dal Tribunale Federale Nazionale sul caso tamponi dello scorso ottobre: "Il punto determinante che ha provocato la sanzione ai medici e alla Lazio è di carattere giuridico, cioè comprendere qual è la disciplina che regola gli accertamenti dei tamponi: noi abbiamo sempre sostenuto che fosse compito della sanità pubblica, il tribunale ha detto che questo è vero, ma che il compito è anche della società e del singolo soggetto risultato positivo. Può essere una motivazione di carattere civico, ma che non si può trarre dalle norme UEFA e FIGC, secondo le quali la raccolta dei dati relativi al numero di tamponi effettuati e di tamponi positivi riscontrati è un servizio pubblico, svolto tramite una collaborazione diretta tra il laboratorio che li effettua e la ASL, attraverso una piattaforma telematica. C'è poi un altro aspetto del problema: il tampone non è una diagnosi ma è un esame, come quando si riscontra qualcosa da una radiografia. Poi la radiografia viene portata dall'ortopedico che riscontra se c'è frattura, lussazione o altro. Quando noi abbiamo, nel caso di Immobile, nello stesso giorno un tampone positivo o un tampone negativo, il primo fatto con un sistema rapido dalla Synlab, il secondo dal laboratorio di Avellino. Nei giorni successivi tamponi e sierologico erano negativi e quindi Immobile è andato a giocare. La Lazio ha fatto ciò che doveva fare secondo il protocollo e le norme in vigore. Per l'appello c'è tempo fino a martedì e riteniamo che sia una decisione che va studiata meglio".