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    Milan, Chukwueze: "Sono rinato. Ecco perché non è andata con Pioli, le differenze con Fonseca"

    Milan, Chukwueze: "Sono rinato. Ecco perché non è andata con Pioli, le differenze con Fonseca"

    • Redazione CM
    La stagione 2024/25 si preannuncia come quella del riscatto per Samuel Chukwueze. Arrivato 12 mesi fa al Milan come l'acquisto più costoso della sessione, l'ex Villarreal ci ha messo un po' a carburare e alla fine ha dato meno di quanto ci si potesse aspettare da lui e dal suo talento. Dopo un lungo anno di apprendistato però Chukwueze è partito col botto nelle amichevole estive e si candida a sorpresa dell'annata. Di questo e altro ha parlato a La Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole. 

    DI CASA - "Il Milan è una famiglia, non una squadra. Facciamo tutto insieme. Io, Adli, Okafor, Fikayo, Ruben, Calabria che è il capitano e vorrei sempre con me. Parliamo di vita, anche delle cose che vanno male". 

    MERCATO - "Arabia Saudita? La mia mente era settata solamente sul Milan. Il mio agente me lo diceva: 'Ehi, guarda che ci sono questi soldi…'. Ma io no: 'Non voglio andare da nessun’altra parte'. Allora si è arreso. Quei soldi se verranno, verranno. La cosa più importante adesso è credere in me stesso, sono ancora giovane, voglio farcela, devo restare in Europa".

    FONSECA - "Il mister mi dà fiducia. Ora devo dimostrare che sono da Milan. Penso sia il mio momento. Un anno fa sono arrivato tardi, a fine luglio, era un po’ difficile convincere Pioli, chi giocava nella mia posizione segnava. Tutti siamo umani, anche io volevo giocare, ma gli allenatori sono prudenti, è normale. Ho avuto un buon rapporto con Pioli, è un uomo fantastico e un bravo allenatore ma è questo il calcio. Fonseca mi ha detto solo una cosa: 'Samuel, non voglio vedere il Chukwueze dello scorso anno. Voglio quello del Villarreal'. E io: 'Ok, no problem'. È come se fossi rinato. Sono un giocatore nuovo".

    AMICI - "Leao? Tra i top 3 in Italia e tra gli altri due c’è il mio amico Osimhen, che spero resti in Italia. Vorrei chiudere gli occhi, riaprirli e vederlo qui al Milan. Gli dico sempre: 'Sicuro che non vuoi venire?'. E lui: 'Samuel, sai che è difficile…'". 

    IBRA - "È durissimo, mamma mia. Però un bravo ragazzo: è duro nel business, sempre diretto. Mi dice: 'Chuk, ci aspettavamo che segnassi…'. E poi, quando segno: 'Ah, finalmente, ma dovevi segnarne due. La prossima volta non scherzare davanti alla porta'".

    CAMARDA - "Per me è speciale. È giovane, è forte ma deve continuare a lavorare, dimenticare l’hype e spingere forte. È molto intelligente, se continuerà a lavorare diventerà uno dei migliori attaccanti al mondo, credetemi". 

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