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  • Milan, la lunga settimana di Yonghong Li: dal rifinanziamento al piano UEFA

    Milan, la lunga settimana di Yonghong Li: dal rifinanziamento al piano UEFA

    • Alessandro Di Gioia
    Sette giorni per il futuro: quella che si è appena conclusa è stata una lunga settimana, per il Milan e il suo presidente, il cinese Yonghong Li. Da martedì a domenica, giornate lunghe, piene di dubbi sul presente e sul futuro: Calciomercato.com vi ha raccontato in anteprima della volontà del numero uno del Milan di rispondere ai dubbi e alla richiesta di chiarezza sul futuro da parte degli azionisti e dei tifosi, dopo il no da parte della UEFA al settlement agreement della settimana scorsa e della voglia di garantire il rifinanziamento della società e del debito.

    10 MILIONI IN ARRIVO, 950 MILIONI SPESI IN TOTALE - Giorni importanti e frenetici, a Casa Milan e a Milano: nella giornata di lunedì è attesa un'ulteriore tranche da 10 milioni di euro (fermi da venerdì in Lussemburgo, come da prassi tecnica) dell'aumento di capitale da 40 da versare entro il prossimo 30 giugno, passaggi fondamentali per Yonghong Li per restare al timone e non vedere il Milan finire definitivamente nelle mani del fondo Elliott. Il presidente però non sembra avere nessuna intenzione di lasciare il Milan, come ha confermato venerdì anche l'amministratore delegato del club rossonero Marco Fassone: "I soldi di Yonghong Li stanno arrivando. L'articolo del New York Times sull'eventuale esclusione dalle coppe? Sono le stesse cose che ormai leggiamo da tempo".In effetti, perdere il Milan dopo i  740 milioni necessari all’acquisto del club, i 90 milioni a copertura delle perdite della precedente stagione e le ulteriori due tranche da 60 milioni di aumento di capitale, per un totale di 950 milioni di euro spesi in poco più di un anno, non è un'eventualità che al momento l'uomo d'affari cinese ha preso in considerazione.

    LI A MILANO PER LA HOLDING: CONTATTO TELEFONICO CON FASSONE E QUEL SOCIO... - Le prossime ore saranno ancora più calde, tra il rifinanziamento del debito con Elliott e le sanzioni in arrivo dall'Uefa. Yonghong Li è stato a Milano in questi giorni, in un blitz segreto che non ha coinvolto nessuno all'infuori di Marco Fassone, in contatto ma solamente telefonico, e senza passare dalla sede di Casa Milan: l'obiettivo era quello di compiere mosse importanti, con diversi inconti in agenda, per  i 180 milioni di euro (interessi esclusi) che Rossoneri Sport Investment Luxembourg dovrà restituire a Paul Singer, proprietario di Elliott, entro metà ottobre. Lavoro propedeutico alla holding, dunque, per risolvere i problemi con la UEFA e provare a consentire al club di partecipare alla prossima Europa League. La novità delle ultime ore, rilevata da Mediaset Premium, riguarda la possibilitò di un'ipotesi sempre scartata da Li: l'affiancamento da parte di un socio di minoranza, che potrebbe essere già stato trovato, e non si tratterebbe di una società, bensì di una persona fisica non cinese. 

    IL PIANO PER LA UEFA - I giorni decisivi saranno quelli dal 18 al 20 giugno, quando a Nyon si riunirà l’educatory chamber per il processo al Milan: venerdì è partita direzione UEFA la memoria difensiva del Milan, 25 pagine in cui si evidenziano che il debito in bilancio si riferisce agli anni 15/16 e 16/17 e non sarebbe giusto punire l’attuale dirigenza che ha valorizzato la rosa, il principio di eguaglianza, perché altri club nella stessa situazione del Milan non hanno subito l’esclusione dalle coppe, e sul fatto che le ipotesi del UEFA su un rifinanziamento e sull’arrivo di Elliot sono un processo alle intenzioni non suffragato da fatti concreti.

    @AleDigio89

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