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  • Simoni: 'Inter da Scudetto, non mi esonerò Moratti'

    Simoni: 'Inter da Scudetto, non mi esonerò Moratti'

    Ai microfoni di FcInter1908.it, Gigi Simoni, ex allenatore dell'Inter parla dell'attualità nerazzurra e pone i nerazzurri tra i favoriti per la vittoria dello scudetto: 
    "L’Inter è sicuramente pari se non superiore a tutte le squadre che quest’anno stanno andando bene. Tutte hanno migliorato la propria condizione: Napoli, Fiorentina, Roma, avevano dei gran bei valori e quest’anno hanno migliorato le proprie rose, ma l’Inter è fisicamente più attrezzata. Dà la sensazione di avere uomini potenti in mezzo al campo e in tutta la fase difensiva. Adesso devono solo migliorare nella qualità del gioco, le vittorie non sono mai state accompagnate dal gioco, ma soprattutto dalla solidità dovuta ai mezzi fisici. É evidente che i nerazzurri abbiano delle difficoltà nell’attaccare. Tuttavia non credo che questi problemi vadano risolti sul mercato, Mancini ha a propria disposizione tanti ottimi giocatori, certo mancano i grandissimi campioni che facciano la differenza, ma diventa complicato andarli a comprare a gennaio, per questo motivo ritengo sia inutile andare sul mercato, non possono migliorare moltissimo".
     
    Simoni parla anche del suo rapporto con Moratti e di un possibile addio del socio di minoranza all'Inter. Da evidenziare le belle parole che l'ex tecnico esprime verso Moratti, nonostante quell'esonero inaspettato sia ancora nella sua memoria: "Sul fatto che Moratti possa lasciare non mi esprimo. Io lo stimo tantissimo per la partecipazione che ha e per l’affetto che ci ha sempre messo. Io sarei per Moratti a vita all’Inter, è un rappresentante della squadra e del tifo oltre ad essere una persona in gamba. Sul mio esonero non so quanta responsabilità avesse lui in prima persona. Io sono felice dell’amicizia che ancora ci lega e di alcune frasi che lui pronunciò dopo qualche tempo, disse che il mio esonero fu un suo errore e queste sue parole a me bastano. Forse era una cosa che doveva fare, ricordo che ero stato premiato come migliore allenatore dell’anno, avevamo vinto col Real e primi nel girone. Una cosa un po’ sconcertante. Credo comunque sia stata più opera di qualche dirigente che della famiglia Moratti e quando dico dirigente non mi riferisco a Mazzola, non credo che lui volesse mandarmi via. Lo ripeto, ho sempre ricevuto la vicinanza di Moratti. Anche io adesso faccio il presidente e mi capita di mandare via qualche allenatore, anche bravo, semplicemente perché in quel momento si pensa che cambiando si può fare meglio, poi magari ti penti".

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