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  • Toromania: Belotti resta o parte? Una risposta da dare in fretta

    Toromania: Belotti resta o parte? Una risposta da dare in fretta

    • Andrea Piva
    Un Torino con Belotti o senza Belotti? È questo il grande interrogativo dell'estate 2017 in casa granata. Una domanda che in realtà i tifosi si ripetono da vari mesi, da quando il Gallo ha iniziato a segnare con una continuità impressionante finendo nel mirino di vari top club: dal Milan al Chelsea, passando per Manchester United e Atletico Madrid. A questa domanda va data però una risposta, in fretta. Per il bene del Toro e per facilitare la corsa verso un piazzamento nella prossima Europa League è necessario che la squadra venga costruita il più in fretta possibile, il dubbio sul futuro di Belotti non agevola certo l'assemblaggio della formazione: un'eventuale cessione del Gallo porterebbe nella casse granata 100 milioni di euro, una cifra che potrebbe cambiare radicalmente anche alcuni obiettivi di mercato. D'altro canta la sua permanenza darebbe una certezza in più: quella di poter contare su un centravanti dal gol facile. Di giocatori così non ce ne sono molti in giro e per questo Mihajlovic sarebbe ben contento di averlo ancora a disposizione.

    Ma come fare a dare una risposta suò futuro di Belotti in tempi brevi, considerando che se dovesse arrivare un'offerta di 100 milioni da parte di un club straniero il 31 agosto il Torino non potrebbe fare altro che accettarla? L'unica soluzione è stringere un patto tra società e giocatore, ponendo un limite temporale all'eventuale cessione. In pratica il Gallo, per non mettere in difficoltà la società che ha creduto in lui e che lo ha fatto arrivare anche in Nazionale, dopo una determinata data dovrebbe rifiutare eventuali offerte. Una soluzione forse anacronistica con il calcio moderno ma che considerando il soggetto in questione, Belotti, potrebbe essere applicata. Il Torino e Mihajlovic non vogliono che si ripeta il caso Maksimovic: lo scorso anno a metà agosto il difensore serbo sembrava destinato a restare in granata, poi improvvisamente, alla vigilia del match di Coppa Italia contro la Pro Vercelli, non si è presentato all'allenamento ma è partito per la sua Serbia per forzare la società alla cessione. Cessione che è arrivata all'ultimo giorno di mercato, senza che il ds Petrachi riuscisse ad acquistare un altro centrale: la Dinamo Kiev rifiutò le proposte per Vida e al Celtic non piacque il cambio di offerta del Torino per Simunovic (avvenuta dopo che il difensore croato aveva già svolto le visite mediche) e fece saltare l'affare. La difesa del Torino è rimasta così incompleta per tutta la stagione, considerato che a gennaio è arrivato il solo Carlao dall'APOEL Nicosia, un giocatore destinato a fare la riserva e non il titolare.

    Un episodio simile non dovrà ripetersi quest'anno ma con Belotti è impensabile che questo possa avvenire. Per rendere più semplice il mercato, oltre che la preparazione alla nuova stagione, è necessario che il tormentone sul Gallo smetti di essere tale e che la domanda sul suo futuro trovi al più presto una risposta.

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