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Violamania: direttore Pradè, ora l'ambizione la si dimostri coi fatti. Una parola per Italiano: grazie
I FATTI - Dichiarazioni doverose in un momento in cui Firenze è ferita anche nell'orgoglio, i tifosi si sono sentiti traditi anche dagli stessi giocatori, e va in questa direzione la contestazione che è andata in scena ieri dal settore ospiti del Gewiss Stadium, con tutta la squadra chiamata a raccolta davanti ai supporters gigliati. Squadra che per larga parte non sarà più la stessa a partire dal prossimo anno, con tantissimi calciatori che saluteranno Firenze dopo esperienze più o meno fortunate. E qui torniamo alle parole di Pradè, che si è preso la responsabilità di fare una dichiarazione molto forte. Ci sarà parecchio da lavorare, insomma, questa estate. Ma quel che è certo è che Firenze non ha la memoria corta e se davvero la società ha intenzione di dare una svolta sarà fondamentale passare dalle parole ai fatti e dimostrare anche in sede di mercato l'ambizione di cui il ds si è fatto legittimo portavoce.
CICLO UNICO - Infine, due parole per Italiano. Con la gara di ieri l'ex Spezia ha ufficialmente salutato la panchina viola. Sono state tre stagioni uniche, lunghissime e in cui la Fiorentina ha vissuto tante gioie e alcuni dolori. Quel che resta è una squadra che si salvava nelle ultime giornate e che, dopo l'arrivo di Italiano, si gioca due finali europee in due anni. Una squadra che approcciava le partite sperando che gli eventi non la penalizzassero troppo e che oggi si presenta in tutti gli stadi d'Italia e d'Europa con testa alta e petto in fuori. Una squadra che spesso si è arroccata in maniera un po' troppo integralista intorno alle proprie convinzioni, ma che ha ritrovato identità dopo stagioni in cui era difficilissimo essere tifosi viola. E di questo si può solo ringraziare Vincenzo Italiano, che ha certamente un futuro luminoso davanti a sé. A chi lo sostituirà il compito di proseguire questo lavoro. E non sarà semplice