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    Bonaventura all'Al-Shabab, l'agente racconta la trattativa a CM: "L'incastro con Rakitic e l'intuizione del ds Teti"

    Bonaventura all'Al-Shabab, l'agente racconta la trattativa a CM: "L'incastro con Rakitic e l'intuizione del ds Teti"

    • Francesco Guerrieri
    Nei giorni scorsi è arrivato il primo gol di Jack Bonaventura con l'Al-Shabab, il club arabo col quale ha firmato in estate dopo essersi svincolato dalla Fiorentina per fine contratto. Il centrocampista 35enne ha fatto una rete e un assist in King's Cup contro l'Al-Kholood, poi un altro passaggio decisivo in campionato con l'Al-Raed. Un triplo squillo come a dire "ci sono anch'io". Bonaventura è felice della sua nuova avventura in Arabia Saudita, a Riyadh si è subito ambientato alla grande e si trova bene sia con l'allenatore che con i compagni di squadra. A raccontare il primo periodo dell'avventura araba di Jack è il suo agente Enzo Raiola, che nella nostra intervista svela anche com'è nata l'idea di andare in Arabia: "In occasione della Supercoppa italiana a Riyadh la Fiorentina si era allenata nel centro sportivo dell'Al-Shabab e lì Bonaventura ha conosciuto il ds del club, l'italiano Domenico Teti".

    Poi?
    "Teti era interessato da tempo e mi aveva già chiesto informazioni su cosa volesse fare Jack nel suo futuro, in quei giorni il giocatore è rimasto sorpreso sia dalla città di Riyadh che dal club. E ha avuto anche un'impressione positiva del direttore sportivo".

    In tutto questo c'è stato anche l'incastro giusto di mercato.
    "Sì, perché appena vedo che l'A-Shabab vende Rakitic prendo il telefono e chiamo Teti. Lui mi ha chiesto subito se lo avessi chiamato per Jack, ammettendo che stava per farlo lui. Dopo quella telefonata è iniziata la vera trattativa".

    Avevate anche richieste dalla Serie A?
    "Sì, sia dall'Italia che da altri campionati europei. Ma, ripeto, Bonaventura è rimasto particolarmente impressionato dal primo incontro con Teti; è stato uno dei fattori determinanti per accettare la loro offerta".

    Com'è andata la trattativa?
    "Si è un po' prolungata perché lì per chiudere un trasferimento serve l'ok da parte del Ministero dello Sport. Bonaventura aveva superato lo step tecnico, ma è servito un po' più di tempo per sistemare tutti gli aspetti sulla parte economica. Così, siccome in quei giorni stavano uscendo voci di mercato intorno a Jack, Teti ci ha invitato a Tenerife dove la squadra era in ritiro e ci ha ospitato nel loro hotel per una settimana".

    Un primo apporccio informale.
    "Però molto importante, perché in quella settimana Bonaventura si è allenato da solo ma ha iniziato a conoscere allenatore, staff e i futuri compagni. E' stato molto bravo Teti ad avere l'intuizione di farci andare lì".

    Cosa ti racconta Bonaventura quando vi sentite?
    "Mi dice che da loro fa ancora molto caldo, perché si arriva anche a 37/38° con un tasso d'umidità molto alto. Ma al di là delle temperature si trova molto bene e sta salendo di condizione, presto ci sarà un clima più favorevole e riuscirà a esprimersi al meglio".

    Quanto è stata importante la figura di Teti per accettare il trasfermento in Arabia?
    "Determinante. Si è preso un rischio perché un italiano che prende un italiano può essere visto male, ma ora si sta giustamente prendendo tutti i meriti di un'operazione vincente. Inoltre, il presidente dell'Al-Shabab è anche tifoso del Milan: quando ha visto Bonaventura è stato molto contento visto il suo passato in rossonero".

    Che squadra ha trovato Jack all'Al-Shabab?
    "Una rosa molto importante nella quale il ds ha inserito Robert Renan preso dallo Zenit, un giocatore che volevano tanti club europei e sul quale c'era anche l'Inter; sono arrivati Podence dal Wolverhampton e l'ex Lazio Hoedt dal Watford, e inoltre hanno ceduto Al-Harbi all'Al-Hilal per quasi 30 milioni di euro. Un mercato intelligente. Per la crescita del progetto in Arabia figure come quella di Domenico Teti sono necessarie".

    @francGuerrieri 

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