
Napoli e il caso Osimhen, De Laurentiis in Procura: la strategia difensiva fra Giuntoli, plusvalenze e la Figc
L'ACCUSA - I fatti dicono che sotto la lente d'ingrandimento dei PM non c'è tanto l'operazione in sé, quanto le cifre finali che hanno visto soprattutto coinvolti 3 ragazzi della Primavera del Napoli e le rispettive valutazioni. Sì perché a bilancio Osimhen dal Lille nel 2020 viene pagato e valutato 76 milioni, 356 mila e 819 euro più bonus. Ma una grossa fetta dell'operazione è però realizzata grazie alle plusvalenze, a detta degli inquirenti gonfiate, per 20 milioni e legate ai 4 giocatori Luigi Liguori (4 milioni), Claudio Manzi (4 milioni), Ciro Palmieri (7 milioni), tutti e tre ex-Primavera, e al portiere Orestis Karnezis (5.1 milioni).
DUE ORE DI COLLOQUIO - Nel corso del colloquio fra De Laurentiis e i PM, il patron del Napoli ha voluto difendere sia la propria posizione che quella del club azzurro. Nelle due ore di confronto, infatti, l'imprenditore insieme ai suoi avvocati ha prima cercato, riporta Il Mattino, di ribadire la correttezza dell'operato: "Non c'è stata nessuna plusvalenza gonfiata, sono affari valutabili solo negli anni e col senno di poi. Falso in bilancio? Il nostro club è solido, non c'è necessità di "aggiustare", quale vantaggio avrei ottenuto?".
SCARICA SU GIUNTOLI - Poi De Laurentiis ha difeso anche la sua persona in quanto firmataria finale dell'affare: "Non ho condotto io la trattativa ma l’ho solo approvata per una valutazione generale a cose fatte. Se queste contestazioni non vengono mosse ad altri, non possono allora riguardare me". Il riferimento, riporta il Corriere della Sera, è in questo caso rivolto all'allora ds Cristiano Giuntoli (oggi alla Juventus) e ai manager del Lille che però, a differenza del numero 1 della FilmAuro, non avevano potere di firma.
OBIETTIVO ARCHIVIAZIONE - L'obiettivo di De Laurentiis e dei suoi legali Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada è ora quello di ottenere l'archiviazione a livello civile senza neanche passare da un rinvio a giudizio. Nei prossimi giorni la linea difensiva verrà corroborata da una memoria scritta consegnata ai pm. Successivamente, il patron del Napoli procederà a lavorare in sede difensiva anche con la Figc e con il procuratore Chiné per evitare eventuali sanzioni che vadano a ripercorrere quanto fatto l'anno scorso con la Juventus.