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  • 'Sono una calciatrice irritata: troppo fango su di noi, pretendiamo rispetto!'

    'Sono una calciatrice irritata: troppo fango su di noi, pretendiamo rispetto!'

    • Jean-Christophe Cataliotti
      Jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore, 
    sono una calciatrice "professionista" in quanto gioco in serie A
    anche se in effetti so bene di essere una semplice calciatrice dilettante costretta a lavorare durante la settimana per far quadrare i conti. Chiedo di rimanere anonima in questo mio sfogo perché non voglio fare la protagonista né voglio mettere in difficoltà il presidente della mia squadra né le mie stesse compagne. 
    Urlo qui però il mio sdegno per il fango gettato in faccia a noi donne-calciatrici in più riprese da personaggi del mondo della televisione. Sembrerebbe quasi che il nostro crescere come movimento calcistico dia fastidio a qualcuno, perché si devono all'improvviso occupare di noi, commentare le nostre partite, dare spazio alle nostre imprese agonistiche.
    Noi donne giochiamo a calcio perché ci piace, perché amiamo infinitamente questo sport che non può appartenere solo agli uomini, ma deve essere di tutti: uomini, donne e bambini! Invito a venirci a osservare, siamo in grado, infatti, di offrire anche uno spettacolo interessante e divertente. Ci alleniamo tanto quanto gli uomini e contemporaneamente lavoriamo o andiamo all'università! Ed è per questo - e non solo - che dobbiamo essere rispettate, se non addirittura ammirate. 
    In altri Paesi il calcio femminile è uno sport professionistico, seguitissimo dal pubblico e dai mass media. Qual è la ragione? Forse, e mi dispiace porre questi interrogativi (ma non posso farne a meno!), perché in Italia siamo ancora arretrati culturalmente, perché è un Paese decisamente maschilista, perché le donne devono rimanere a casa ai fornelli e a stirare le camicie... 
    Chiedo ai vostri utenti di darmi/ci delle risposte! Noi siamo delle atlete che rivendicano non di diventare per forza calciatrici professioniste (anche se ci speriamo), ma il rispetto come donne (ancor prima che come calciatrici) quello sì, assolutamente sì! E lo urlo con forza mentre scrivo questa lettera che spero possiate, vogliate pubblicare! Grazie! Calciatrice anonima di serie A 

    Cara Calciatrice, 
    non posso che condividere ogni parola della tua lettera coraggiosa, che sarebbe però stata ancora più coraggiosa se fosse stata firmata. 
    Rispetto in ogni caso la tua posizione, ma lascio agli utenti di Calciomercato.com - proprio come da tuo invito - l'onere di rispondere ai tuoi legittimi quesiti, aggiungendone uno: sareste favorevoli se il calcio femminile diventasse sport professionistico? 

    Per scrivere all'Avvocato Cataliotti utilizza lo spazio dedicato ai commenti, oppure vai su www.footballworkshop.it
     

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