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    Italia, contro la Spagna dentro un marcatore e fuori un '10': difesa a 3 un must per Spalletti

    Italia, contro la Spagna dentro un marcatore e fuori un '10': difesa a 3 un must per Spalletti

    • Alessandro Di Gioia
    Buona la prima. Sì, ma con riserva. Il valore dell'Albania nella partita di ieri, soprattutto dal punto di vista tecnico, è da ricalcolare: in primo luogo in chiave di quanto non fatto dagli avversari nel secondo tempo, quando alla nazionale di Sylvinho serviva attaccare e invece ha preferito difendersi e proporsi comunque in contropiede. Poco male per gli Azzurri, che hanno mantenuto il pallino del gioco ma hanno rischiato grosso, quando al 90' l'interista Asllani ha estratto il più classico dei conigli dal cilindro, ispirando con uno splendido lancio di sinistro l'altro ex nerazzurro Manaj: per fortuna degli Azzurri, Donnarumma è riuscito a mettere la spalla su un tiro che sembrava diretto in porta e che avrebbe sancito la più atroce delle beffe. 

    IL POCO CHE NON E' ANDATO - Nell'occasione, l'errore marchiano è stato di un fin lì quasi perfetto Riccardo Calafiori, che si lascia scappare l'uomo dietro alle spalle: una topica che ci può stare per un classe 2002 al debutto in una grande manifestazione, ma che poteva costare caro a Spalletti. In generale, l'Italia è sembrata propositiva nella fase offensiva ma meno a proprio agio quando si trattava di ripiegare e difendere, con troppo spazio tra il reparto difensivo e quello di centrocampo.

    LA FORZA DI CAMBIARE - Contro la Spagna, quando servirà difendere meglio di quanto servirà attaccare, è possibile ed auspicabile che il ct azzurro torni alla difesa a 3, che ha caratterizzato le ultime partite di preparazione agli Europei giocate dall'Italia, proprio per essere proposta contro le big: dentro un marcatore dunque, Buongiorno o Mancini che sia, il quale dovrà prendersi cura di Alvaro Morata, apparso in grande spolvero contro la Croazia, con Bastoni che scivolerà a sinistra, nella sua pozione prediletta, in cui può ispirare calcio più che dover stare attaccato all'uomo, e Calafiori o Darmian che completeranno il reparto.

    DENTRO UN MARCATORE, FUORI UN '10' - La forza di cambiare, anche in base all'avversario. L'Italia ha dimostrato di sapersi adattare e questo è un pregio: le Furie Rosse avranno la gestione del possesso palla, gli Azzurri dovranno essere bravi a ribaltare il fronte e garantire gli inserimenti delle mezzepunte. Per questo più Frattesi di Pellegrini, dovendo togliere uno dei due "10", con Chiesa fondamentale per le ripartenze: più spada, che fioretto, per matare il Toro. 

    @AleDigio89

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